Esposto in procura per la morìa di pesci nel fossato di Sinigo

Presentato dagli ambientalisti del Wwf e dalla Lav «A causarne la morte la cattiva gestione del corso d’acqua»



MERANO. Esposto di ambientalisti ed animalisti a seguito della morìa di centinaia di pesci che si è ripetuta negli anni 2015 e 2017, per mancanza di acqua, in un fossato che scorre accanto al laghetto di pesca sportiva di Sinigo. Le associazioni Wwf e Lav Bolzano dopo aver svolto il 17 gennaio scorso un sopralluogo insieme ai vari enti interessati, hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Bolzano. Le associazioni di protezione della natura e degli animali chiedono di accertare le responsabilità di quanto accaduto. Si ipotizza che a causare la morte dei pesci «potrebbero essere stati la cattiva gestione del corso d'acqua da parte del Consorzio di Bonifica Foce Passirio-Foce dell'Isarco, o i lavori eseguiti negli anni scorsi». Lavori che hanno causato la scomparsa, per interramento, di una parte dell'habitat che consentiva alle specie ittiche presenti di trovare rifugio e possibilità di sopravvivenza nei periodi di scarsità di acqua e durante i periodi invernali, quando il fosso è ricoperto dal ghiaccio.

«È importante accertare le responsabilità di quanto accaduto - dichiara Eros Torbol responsabile della Lav Bolzano, anche per dare giustizia ai circa 700 pesci morti, infatti, mentre suscita sgomento l'udire il lamento di un animale che vive la nostra quotidianità, lo stesso non accade quando a farlo è un essere vivente un po’ lontano dal nostro mondo, che non emette suoni per noi udibili e ci invia segnali di sofferenza per noi irriconoscibili, come possono essere i pesci, infatti la morte dei pesci per come avviene, viene anche chiamata la morte silenziosa. Auspichiamo che quanto accaduto non succeda nuovamente anche grazie all'intervento della Procura». Le associazioni chiedono inoltre agli organi preposti al controllo sulla gestione degli animali selvatici di attivarsi quanto prima, per evitare che quanto accaduto possa ripetersi. È necessario il ripristino di un idoneo habitat per le specie ittiche presenti in quell'area. La strage di pesci a Sinigo era stata causata dalla mancanza d'acqua nel piccolo canale parallelo al Rio Nova, dietro il laghetto di pesca sportiva. Erano morti circa 700 pesci di vario genere - in particolare trote, salmerini e piccole carpe di 4-5 chili e carcassi - che avevano cercato riparo e fonte di vita in una piccola buca naturale che si trova a poca distanza. (e.d.)













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