Estate Ragazzi, disabili “esclusi” Il Comune cerca infermieri 

La protesta. Alcuni genitori si sono rivolti al Garante per l’infanzia che ha invitato l’amministrazione a fare di più Il Municipio assicura che si farà di tutto per garantire anche ai casi particolarmente gravi la possibilità di partecipare


Antonella MattiolI


Bolzano. Volevano che i loro figli partecipassero all’Estate ragazzi nonostante le gravi disabilità. Ma hanno trovato qualche resistenza da parte di chi organizza l’iniziativa, per le difficoltà a gestire casi particolarmente delicati sotto il profilo sanitario.

I genitori hanno protestato e non si sono arresi: si sono rivolti prima all’Intendenza scolastica e poi al Garante per l’infanzia. Da quest’Ufficio è partito l’invito al Comune a fare di tutto, a fare di più, pur di non escludere nessuno.

Si cercano infermieri

«Noi - assicura l’assessora Monica Franch - non abbiamo mai escluso nessuno e neppure scoraggiato i genitori ad iscrivere i figli. Estate ragazzi ed Estate Bambini sono nate, rispettivamente nel 1981 e nel 1987, per espressa volontà del consiglio comunale, con l'obiettivo di venire incontro ai genitori che lavorano, offrendo un servizio di accoglienza e custodia per bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni durante il periodo estivo. Possono partecipare anche bambine/i e ragazze/i con disabilità, difficoltà di inserimento e/o socializzazione, per i quali è prevista la presenza di animatori di sostegno. Certo è che ci sono casi particolari che richiedono un’assistenza specifica non facile da garantire in un contesto che, per forza di cose, è di tipo ricreativo. Detto questo nessuno rimarrà fuori: non è mai successo e mai succederà. Ci stiamo attrezzando anche se non è facile: stiamo cercando degli infermieri».

L’iniziativa, che parte il 24 giugno e termina il 26 luglio, coinvolgendo oltre mille ragazzini, è sempre stata organizzata direttamente dal Comune che assumeva, con la formula dei Co.co.co e per un mese, quasi 200 animatori. Quest’anno però è diverso.

«Non possiamo più fare questo tipo di contratti - spiega Carlo Alberto Librera, direttore della ripartizione servizi alla comunità locale - per cui saranno le associazioni e le cooperative a farsi carico della gestione dei Centri Ludici e delle attività ludico-ricreative. Il Comune continuerà a mantenere la supervisione e a vigilare sulla qualità del servizio».

Bambini e ragazzi con disabilità e difficoltà d’inserimento quindi ci sono sempre stati; la differenza, rispetto al passato, è che quest’anno si è alzato il livello di disabilità di alcuni di loro.

I maggiori costi

«È chiaro che per gestire al meglio certe situazioni - spiega l’assessora Franch - non basta un animatore, servono persone preparate anche dal punto di vista sanitario. Per questo stiamo cercando degli infermieri».

La ricerca si annuncia difficile, visto che queste figure professionali sono poche e se le contendono sia l’Asl che le strutture private.

«Non sarà facile trovare qualcuno - spiega ancora Franch - che sia disposto ad essere assunto da associazioni o cooperative per mese. Noi comunque ce la stiamo mettendo tutta».

L’assunzione di personale specializzato - ma non è questo il solo motivo ovviamente - comporterà un aumento dei costi di Estate ragazzi: 782 mila nel 2018 di cui 50 mila a carico del Comune; circa 900 mila quest’anno, di cui 262 mila a carico del Comune, ovvero cinque volte di più.















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