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Estate ragazzi, pressing sul Comune per agosto

La richiesta - dettata anche dai costi accessibili - viene da molti genitori. Difficile trovare animatori: si pensa ad una convenzione con l’università



BOLZANO. Sono milletrecento i bambini tra i 3 e i 6 anni e i ragazzi tra i 6 e i 14 - più una trentina con problemi di handicap - che stanno frequentando “Estate bambini” ed “Estate ragazzi”: le iniziative che, giunte rispettivamente alla 31ª e alla 37ª edizione, sono interamente organizzate dal Comune di Bolzano. Obiettivo duplice: riempire per cinque settimane, da fine giugno a fine luglio, con una serie di attività le giornate dei bambini; sollevare i genitori - che oggi lavorano entrambi e non sempre ci sono i nonni che possono fare i baby sitter - dal pensiero di dove mettere i figli in estate, quando anche la scuola va in vacanza.

Ancora una settimana, poi il 28 luglio, entrambe le iniziative chiuderanno. Intendiamoci, mentre fino a qualche anno fa l’offerta era poca, attualmente sono numerose le associazioni che organizzano di tutto e di più per tenere occupati bambini e ragazzi anche ad agosto. «Ciononostante - dice Patrizia Caleffi, direttore dell’Ufficio scuola e tempo libero del Comune che assieme a Nadia Volpi inizia a settembre ad organizzare l’edizione dell’anno successivo - sono molti i genitori che vorrebbero che le due iniziative proseguissero anche in agosto. Noi riteniamo che cinque settimane siano un’offerta adeguata, anche perché dal punto di vista organizzativo richiede già uno sforzo notevole. Difficile pensare di fare di più».

Tra gli scogli da superare ogni anno: il reperimento degli animatori. Tanto che a primavera la giunta comunale ha ritoccato i compensi. Alla fine ne sono stati assunti 174. A questi si aggiungono due supervisori - Silvia Vergani e Ettore Tiribello - che in una prima fase curano la pianificazione e l’organizzazione delle attività e poi le coordinano nei dodici centri ludici; a loro si aggiunge Igor Baratta, supervisore per i disabili.

«Una figura quest’ultima - dice Patrizia Caleffi - che abbiamo dovuto introdurre visto il numero crescente di bambini con problemi di disabilità che si iscrivono a Estate bambini ed Estate ragazzi. Lo scopo è quello di mettere a punto un programma ad hoc che tenga conto dei problemi specifici, cercando però di non escludere nessuno dalle attività del resto del gruppo».

«Per il futuro - spiega Carlo Alberto Librera, direttore della ripartizione servizi alla Comunità locale - vorremmo stipulare una convenzione con l’Università di Trento per non trovarci tutti gli anni con il problema del reperimento degli animatori». Un impegno organizzativo notevole dunque, al quale si aggiunge quello finanziario: il progetto costa 714 mila euro, coperti in parte dalle quote di partecipazione (188 mila euro complessivi, che significa 49 euro a settimana per la frequenza di un bambino, somma comprensiva di pasti, trasporti ed entrate al lido o in altre strutture a pagamento, ndr), in parte dal contributo della Provincia e in parte dal Comune.

I bambini si divertono e in genere tornano anche l’anno successivo: questa è la soddisfazione più grande per chi lavora un anno per mettere a punto programmi che siano sempre nuovi e il più possibile stimolanti. Per il futuro però sarà necessario ripensare anche il ruolo della scuola e la sua organizzazione: due mesi e mezzo di vacanza sono oggettivamente tanti per le famiglie costrette a fare i salti per trovare dove lasciare i figli quando i genitori sono al lavoro.













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