Evitato lo scontro davanti al Monumento

Alla contro-protesta hanno preso parte 400 bolzanini di ogni età



Il corteo è iniziato qualche minuto dopo le 18 in piazza Walther, dove Bacher e i responsabili dei vari comprensori hanno attaccato - alla presenza dello stato maggiore della Volkspartei - i monumenti fascisti e invocato il ritorno al Tirolo unito.

Tra i politici della destra tedesca anche Pius Leitner e Sven Knoll, seppur con sfumature diverse, hanno chiesto di cambiare rotta. Per il primo servono «scelte condivise con il gruppo italiano», mentre per il secondo il «monumento va abbattuto, assieme agli altri cento relitti del Ventennio, e l’unica strada è l’autodeterminazione». L’affondo più duro è stato di Bacher, che ha parlato di «marcia di protesta verso il quartiere fascista».

In piazza Walther gli italiani, però, erano davvero pochi. Qualche turista, incuriosito, chiedeva lumi sul contenuto degli striscioni, ma tutto sembrava filare per il verso giusto. Gli Schützen sono partiti ordinati ed hanno imboccato i Portici. Ad assistere alla sfilata, ai due lati della strada, c’erano anche molti bolzanini di lingua tedesca, che hanno applaudito. La tensione è salita a mille non appena l’eco dei tamburi dei cappelli piumati è arrivato a coloro che attendevano in piazza Vittoria. Già da ponte Talvera si sentivano le note dell’inno di Mameli gridato a squarciagola. E, poco più in là, c’era chi gridava «Italia, Italia» e «Vittoria, Vittoria».

Le forze dell’ordine - presenti sul campo anche col questore Piero Innocenti - hanno intuito che era necessario fare tutto il possibile per evitare contatti soprattutto davanti al Monumento, dove An in mattinata aveva acceso duemila lumini in ricordo di tutti i caduti. Tra gli oltre 200 agenti presenti c’erano anche quelli del reparto mobile di Padova e i carabinieri del battaglione mobile di Laives. A gridare, ma anche a sputare e a lanciare qualche fumogeno, non erano solamente ragazzi della destra italiana, ma persone comuni. Pensionati, casalinghe, operai e gente solitamente molto tranquilla. Che non ha esitato a scendere in piazza e ad inscenare una contro-manifestazione. Almeno 400 persone, nonostante la linea moderata e pacifista scelta da Forza Italia, An e Unitalia, hanno voluto esserci, manifestare il loro dissenso.

Alcuni Schützen, soprattutto quelli più all’esterno nel corteo, hanno risposto con qualche gestaccio, ma sono sempre stati richiamati all’ordine dai loro comandanti. «Ci sono stati - spiega il questore Piero Innocenti - dei momenti di tensione davanti al Monumento alla Vittoria, ma grazie alla presenza di un numero adeguato di agenti siamo riusciti ad evitare qualsiasi contatto». I contestatori più duri hanno raggiunto, poi, piazza Tribunale, dove hanno disturbato con urla e fischi l’intervento di Elmar Thaler, responsabile organizzativo degli Schützen.

Poi ha sbottato anche il comandante Bacher: «Vi dovete solo vergognare. Adesso tutti capiranno in che condizioni siamo costretti a vivere a Bolzano». A manifestazione conclusa, poco dopo le 20, i cappelli piumati sono stati fatti salire sui pullman e scortati fino al casello. Il pm di turno, Guido Rispoli, conferma che non vi sono state denunce. «Solo parecchia tensione davanti al Monumento». Ora le forze dell’ordine analizzeranno, con calma, i filmati girati in più punti della città. Di sicuro, per la convivenza, quello di ieri è un passo indietro.













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