Ex cantina Gries, i 100 alloggi di Benko

Ecco il progetto firmato dall’architetto Boris Podrecca con la collaborazione dello studio Area 17 (Rossa e Saccani)


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Benko paga 17 milioni alla cantina di Gries per costruire 100 alloggi al posto di quella vecchia e finanziare gran parte della nuova che sarà costruita in zona San Maurizio. E il sito della vecchia cantina dietro piazza Gries si prepara a rinascere. Se dici case però Boris Podrecca storce il naso. "Case è poco. Nel progetto ho immaginato delle ville urbane. Un po’ basse, col verde sul tetto e tutt'intorno. Ho studiato la storia di Gries perchè quando si costruisce bisognerebbe stare ai patti con la storia dei luoghi". Riecco l'architetto che dovrebbe mettere mano al ridisegno della vecchia cantina, in piazza Gries. Piazza delicata, quella. Tanto che solo ad annusare ciò che avevano in mente i soci cantinieri si erano scatenati i comitati, protezionisti e no. Ora la questione sembra risolta perchè la Kellerei è fuoriuscita dal rally dei ricorsi e ha trovato il finanziatore, Benko. Il committente può cambiare (all’inizio era la Rauchbau), il progetto ha un solo padre. In questo caso lui. E anche lo studio Area 17, coi bolzanini Fabio Rossa e Andrea Saccani. E ora, per la prima volta, Podrecca svela i particolari della sua nuova sfida bolzanina.

Lavorerà con Benko, architetto...

"Ho sentito dell'assemblea dei soci della cantina che ha accettato la sua proposta".

E dunque?

"Per la precisione io lavorerò con i proprietari della cantina. Non con Benko. Ma ho capito il senso della questione. E dico che il compito di un professionista non è fare politica ma fare buoni progetti. Se il committente te li fa fare bene, altrimenti vado da un'altra parte".

Ma il suo progetto per il Pru si contrapponeva a quello del tycoon.

"E il mio era un buon progetto. Ma in Comune a Bolzano la pensavano diversamente. Non ci posso fare nulla. Ma come non ho nulla contro Benko. E stimo Chipperfiled".

E in piazza Gries cosa farà?

"Ho già fatto il progetto. Il resto riguarda i finanziatori. Se hanno risolto i loro problemi, sono pronto a procedere".

E' un luogo sensibile, quella piazza...

"Ne sono consapevole. E infatti la mia idea rispetta il genius loci, come si dice. E pure i delicati equilibri tra storia e aspetti residenziali".

Molti temono una colata di cemento.

"Sbagliano. Se mi sarà consentito di costruire quello che ho disegnato c'è la possibilità di far crescere un luogo molto particolare. Ci saranno alcune palazzine. E nessuna più alta di quattro piani. Probabilmente con mansarda. E verde sui tetti. E molto verde anche tutt'intorno perchè dovrà essere piacevole vivere lì. Per chi ci abiterà e per quelli che ci cammineranno intorno".

Quanti appartamenti?

"Almeno cento. Ma ripeto, non si tratterà di condomini. Io amo definirle ville urbane. Piccole palazzine molto simili a residenze più che a classiche case di città."

E lo stile?

"Rispettoso del luogo. Non ci sarà contrapposizione. Ma rilettura. Queste case pioveranno morbidamente su una piazza che ha un suo equilibrio. Complicato, perchè c'è molto traffico e costruzioni spesso non omogenee, ma gestibile."

Tempi?

"Dovete chiederlo ai proprietari. Sono stati molto lunghi quelli per arrivare fin qui. Spero che adesso si possa procedere senza intoppi".













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