Ex discarica di Firmiano: arsenico dentro ai bunker

Acqua contaminata nelle due gallerie del Vallo Alpino Littorio sotto al castello Le analisi della Provincia: sopra i limiti di legge anche ferro, manganese e sodio


di Davide Pasquali


BOLZANO. Pressoché ignorata per anni dagli scorsi esecutivi comunali, l’ex discarica sotto a castel Firmiano, sul lato che dà verso ponte Adige, è una bomba ecologica che non smette di essere portatrice di cattive, anzi, di pessime notizie. Dopo il rinvenimento, l’anno scorso, di percolati pericolosi nei boschi sottostanti l’ex villaggio rom posto sopra al tennis, in seguito al quale almeno si è recintata l’intera area per impedire l’accesso al pubblico, ora si è scoperta un’altra situazione potenzialmente assai pericolosa: all’interno dei due bunker del vallo alpino littorio posti proprio sotto al castello di Messner ci sono numerose pozze di acqua. Percolati che trasudano dall’alto, dai porfidi scavati nei primi anni Quaranta a furia di dinamite. Gli esami effettuati dal laboratorio di analisi acque e cromotografia della Provincia non lasciano adito ad alcun dubbio: diversi valori sballati, in particolare l’arsenico. Il limite di legge è di 10 milligrammi per litro. I campioni portati ad analizzare da un gruppo di solerti bolzanini è addirittura di 29. In pratica, il triplo. Fuori norma anche il sodio (240 milligrammi per litro contro un limite di legge di 200), il manganese (279 contro 200) e il ferro (51 contro 50).

I bunker erano di proprietà del demanio militare fino al 1998, quando sono passati in proprietà alla Provincia, assieme a caserme e molti altri immobili della Difesa. Fino a tutto il 1997, il Quarto corpo d’armata alpino disponeva di una squadra di militari di leva che si occupava di monitorare e mettere in sicurezza i bunker, che in Alto Adige sono centinaia. In particolare, ogni anno venivano murate le entrate dove, regolarmente, qualcuno tentava di accedere. Dopo il 1998, la Provincia si è di fatto lavata le mani della maggior parte dei bunker, come per esempio quelli, pericolosissimi perché pericolanti, nella gola iniziale della val d’Ega, tuttora aperti.

Lo stesso avviene a Firmiano, dove da decenni i ragazzi di don Bosco e dintorni amano recarsi in cerca di avventure alla luce delle torce elettriche. Negli ultimi anni, in zona, più volte è intervenuta la questura, perché qui si sono tenuti rave party più o meno ai limiti della legalità. Quello che i ragazzini non sapevano e non sanno è che ci sono altri pericoli, oltre a quelli di probabili crolli della volta di roccia. In alcuni vasconi all’interno dei bunker si è rinvenuta acqua. Colore marroncino-rosso. Odore dolciastro. Molti valori vicini al limite di legge, alcuni sopra, come il pericoloso arsenico. L’acqua è talmente pestifera da aver in parte corroso il cemento armato con cui erano stati realizzati i vasconi del bunker.

Tra la cosiddetta Opera 19 e il limite ovest dell’ex discarica di Firmiano, sopra la quale in passato il Comune fece costruire prima il tennis e poi il villaggio rom, ci sono trecento metri. Evidenze scientifiche di cosa possa essere accaduto, non ce ne sono. Fatto sta che, chi ha raccolto i campioni di acqua ha una sua teoria, tutta da dimostrare ma quanto meno suggestiva: nel 1989-1992, proprio sotto la ex discarica, si fece un grande impiego di esplosivi, per scavare la galleria della Mebo. E chissà che una frattura della roccia generata dagli scoppi non sia stata sfruttata dai percolati dell’ex discarica per scendersene a valle, fin dentro al bunker. A questo punto, urgono due considerazioni. Prima: cosa si aspetta a bonificare la discarica di Firmiano una volta per tutte? Seconda: sotto al bunker scorre l’Adige. E non occorre aggiungere altro.

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