Ex parà di 84 anni sopravvive al gelo 

Romano Fortarel, bolzanino, scomparso da casa giovedì sera è stato trovato ieri pomeriggio a Ponte Gardena


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Il cane, in cortile, continuava ad abbaiare e non la smetteva più, per questo la proprietaria ha deciso di uscire e andare a vedere cosa stesse succedendo. È così che accasciato, accanto ad una baracca, ha trovato l’anziano che stavamo cercando da giovedì notte. Infreddolito, un po’ confuso e per questo incapace di spiegare cosa fosse successo, ma vivo e questa è la cosa più importante». È felice Norbert Merler, vigile del fuoco volontario di Ponte Gardena ed ex sindaco, nel raccontare il momento in cui - dopo oltre 24 ore di ricerche e quando ormai si stava temendo il peggio - è stato trovato Romano Fortarel, 84 anni, bolzanino, ex direttore dell’Ufficio postale di Gries con un passato di paracadutista, già membro della squadra azzurra assieme a Lino Trettel. L’amico di una vita con il quale si era incontrato anche pochi giorni fa per una riunione di ex parà.

L’ex paracadutista. È probabile che proprio la tempra forte del “vecchio” paracadutista abbia avuto un ruolo importante in questa storia a lieto fine, consentendogli di passare la notte all’aperto con temperature sotto lo zero (la minima registrata dall’Ufficio meteo a Ponte Gardena è stata di meno 4).

L’incubo per la moglie, che abita in via Vittorio Veneto, è iniziato la sera di giovedì, quando Romano Fortarel non ha fatto ritorno a casa.

In mattinata era passato come di consueto alla biblioteca Tessmann di via Diaz; poi, il pomeriggio, era tornato ad uscire: avrebbe dovuto essere di ritorno per l’ora di cena. Non è rientrato e soprattutto il cellulare - chiamato con sempre più insistenza man mano che passavano le ore - suonava a vuoto.

Ha atteso un po’. Poi ha avvisato le due figlie, ha chiamato amici e conoscenti per ricostruire gli spostamenti del pomeriggio. Intorno alle 22, la decisione di dare l’allarme con la diramazione della foto e la descrizione dell’abbigliamento indossato al momento della scomparsa.

Dopo qualche ora le ricerche si sono concentrate nella zona di Ponte Gardena, perché lì alcuni testimoni sostenevano di averlo visto intorno alle 20 alla stazione ferroviaria, ma a quell’ora non c’eran più treni per Bolzano.

I carabinieri hanno allertato i vigili del fuoco volontari del paese, guidati da Michael Gantioler.

Le prime ricerche sono iniziate già nel cuore della notte: una cinquantina gli uomini impiegati assieme alle unità cinofile.

Il telefono. «Il cellulare - racconta Norbert Merler che ha partecipato alle ricerche - in certi momenti suonava a vuoto, in altri dava irraggiungibile. L’unica certezza era che il telefono aveva agganciato la cellula di Ponte Gardena. Quindi le ricerche si sono concentrate lì, ma il territorio è piuttosto vasto».

La speranza si è riaccesa quando Fortarel finalmente ha risposto all’ennesima chiamata fatta da una delle figlie.

L’incubo. «Era confuso, la voce molto fievole - spiega ancora il vigile del fuoco - non riusciva a dirci dove si trovava: parlava di alberi, di foglie, di ombre. Trovato lo avremmo trovato sicuramente, ma il rischio, viste le tante ore passate all’addiaccio e l’età della persona, era di arrivare troppo tardi. Anche perché temevamo che si potesse spostare in una zona dove non c’era campo o si esaurisse la batteria del cellulare».

L’incubo è finito intorno alle 15 quando da una casa che si trova in fondo all’abitato di Ponte Gardena è arrivata la chiamata ai carabinieri. La persona che stavano cercando era accasciata vicino ad una vecchia baracca: un po’ confusa e con qualche graffio ma viva.

Nel giro di pochi minuti sul posto sono arrivati i pompieri e l’ambulanza che ha accompagnato Romano Fortarel all’ospedale di Bressanone per una serie di accertamenti.

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