Ex Pascoli, si demolisce subito dopo Capodanno

Quasi ultimato il progetto esecutivo della struttura. Il cantiere per la nuova costruzione dovrebbe durare circa due anni. Costo atteso: 40 milioni



BOLZANO. Il Polo accelera. Detto così ci sarebbe da fare dell'ironia a buon mercato: la procedura per costruire al posto delle ex Pascoli un centro bibliotecario era iniziata infatti nel 2000.

Giusti 23 anni fa. Una generazione. Tuttavia la notizia è questa: la demolizione del complesso modernista delle vecchie scuole sarà avviato a gennaio.

«Dopo Capodanno» conferma una delle imprese che si sono aggiudicate il cantiere. Ciò significa due cose. La prima è che la firma, avvenuta a luglio tra la Provincia e lo "Rti" - il raggruppamento temporaneo di imprese condotto dalla società Cmb coop - e che prevedeva la consegna del progetto esecutivo entro 120 giorni sarà osservata alla lettera: entro novembre sarà pronto il documento. «In realtà lo è già - spiega un impresario coinvolto nel contratto - si tratta solo di limarlo in queste settimane per risolvere alcune questioni pratiche».

La seconda è che la demolizione potrà essere conclusa con buon anticipo sui tempi previsti all'inizio dei colloqui tra Massimo Bessone - l'assessore di riferimento - e le aziende subentrate a Condotte, e che quindi l'avvio della costruzione vera e propria del nuovo complesso subirà un'accelerazione notevole visto che, dal momento dell'inizio cantiere alla consegna, erano stati immaginati non più di 2 anni.

La settimana scorsa sono stati intensi i contatti tra i rappresentanti bolzanini del raggruppamento e gli uffici di palazzo Widmann, in particolare la direzione generale della Provincia. La quale sta seguendo da vicino lo sviluppo e la stesura del progetto esecutivo il quale non subirà variazioni ulteriori, per poi costituire la base giuridica della concessione edilizia. Anche i costi di cantiere e dunque di costruzione del Polo sono stati definiti in questi ultimi tempi e risultano comunque inferiori alle - pessimistiche - attese, visto che il mercato, quando si iniziò a discutere nello specifico, mostrava chiare spinte inflattive e di reperimento dei materiali.

Ora invece il "prezzo" sarà questo: meno di 40 milioni.

C'è da considerare, poi, che l'amministrazione provinciale aveva guardato con molto interesse a questo abbozzo di accelerazione già nei mesi scorsi perché il contesto generale, fuori e dentro le ex Pascoli non è dei migliori. Basti pensare che sono stati stanziati quasi 80 mila euro, probabilmente già integrati con altri finanziamenti, per creare un piano anti-intrusioni. Il quale, in ogni caso, non garantisce la tenuta stagna delle strutture del complesso visti i molti varchi ancora esistenti. Da qui proteste e preoccupazioni per la sicurezza.

Se già tra quattro mesi le vecchie scuole inizieranno a vedersi circondate dalle ruspe, almeno questa emergenza sarà allontanata. Per Bolzano, in ogni caso, una data- quella della demolizione - che farà epoca.

Avvio del piano volumetrico nel 2000, concorso di progettazione nel 2003, vittoria di Mayr Fingerle e incarico nel 2006, stipula della convenzione tra Provincia e Comune nel 2013, appalto integrato nel 2016: bastano queste date per capire quanto lunga e accidentata sia stata la strada. E che lenta. Ancor più frenata dal concordato fallimentare per Condotte nel '18, la quale si era aggiudicata la gara l'anno prima e dunque con la revoca dell'aggiudicazione, dopo una lunga battaglia legale, l'incarico all'attuale raggruppamento di imprese. Un'odissea. Che ora sta per concludersi. P.CA.













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