Ex prostituta rapita dalla casa protetta

La ragazza sequestrata dagli sfruttatori fuori dalla struttura bolzanina e portata in Veneto


Susanna Petrone


BOLZANO. E' stata sequestrata, violentata ed infine scaraventata da un'auto in corsa. La donna, un'ex prostituta, è riuscita a rialzarsi per poi raggiungere una caserma dei carabinieri dove ha denunciato il fatto. Probabilmente i suoi ex protettori si volevano vendicare. Il drammatico racconto della donna ha inizio a Bolzano e si conclude a Venezia dopo essere stata sequestrata, violentata e picchiata per ore da tre uomini.

Il suo viaggio infernale ha inizio nella città dove aveva deciso di riprendersi la sua vita, per lasciarsi alle spalle anni di sfruttamento e maltrattamenti per le viuzze della città lagunare e Mestre. La vittima - un'ex prostituta romena di 25 anni - è arrivata in Italia con l'illusione di lavorare come barista a Venezia. Molte prima di lei ci erano cascate, ma quando non hai nessun futuro nel tuo Paese decidi di fidarti.

Lei si era fidata delle persone sbagliate. Ben presto, infatti, era stata costretta da connazionali a guadagnarsi da vivere vendendo il proprio corpo notte dopo notte per poi essere rinchiusa in un appartamento insieme ad altre donne. Ma ad un certo punto, la giovane donna ha detto basta. Con tutto il coraggio che aveva, si è presentata presso le forze dell'ordine e ha denunciato i suoi protettori che sono stati tutti indagati.

La 25enne è stata poi affidata agli assistenti sociali di Bolzano e ha trovato riparo presso una casa protetta nel capoluogo altoatesino. Qualche mese di pace. Un nuovo inizio. Ma alla fine il suo passato l'ha raggiunta. Un mese fa, infatti, la romena - mentre stava buttando via la spazzatura - sarebbe stata rapita dagli ex protettori che in qualche modo erano riusciti a risalire al suo nuovo indirizzo. Era tardi. Nessuno avrebbe assistito al sequestro. Secondo il drammatico racconto della vittima, gli uomini l'avrebbero incappucciata e legata. Dopo qualche ora, però, si sarebbero fermati in una stradina laterale molto buia.

Sarebbe stata tirata fuori dalla macchina e poi violentata ripetutamente dal gruppo di uomini. Infine la ragazza sarebbe nuovamente stata caricata sull'auto e poi scaraventata fuori, in corsa. La donna è rimasta immobile sull'asfalto per diverso tempo prima di riprendere i sensi. Dopo qualche attimo ha capito dove gli uomini l'avevano abbandonata. Si trovava nel piazzale Roma alle porte di Venezia, la città che aveva lasciato mesi prima per ricominciare una vita nuova, lontana dai marciapiedi.

Con i vestiti strappati, ferite su tutto il corpo, è riuscita a raggiungere i carabinieri della stazione Venezia Scali, che, pur occupandosi di sicurezza marittima, hanno immediatamente raccolto le sue dichiarazioni. Dopo essere stata soccorsa, è stata trasportata dai militari in ospedale per essere medicata. Sulla vicenda stanno indagando gli uomini dell'Arma, coordinati dal sostituto procuratore veneziano Stefano Ancillotto.

La ragazza, intanto, dopo un periodo breve passato in ospedale sarebbe tornata in Alto Adige, ma presso una nuova struttura protetta. Secondo la Procura della città lagunare, gli autori del rapimento potrebbero essere gli ex protettori in passato denunciati dalla ragazza. La donna però è stata incappucciata subito dopo essere stata spinta in macchina e quindi non ha potuto vedere in faccia i suoi sequestratori.

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