Ex Speedline, la bonifica costerà 2 milioni in più 

Nuove analisi hanno rivelato un grado di inquinamento che fa lievitare la spesa La Provincia tratta coi «presunti responsabili». I Verdi vogliono capire chi siano



BOLZANO. Ex Speedline, la bonifica costerà alla Provincia quasi due milioni di euro più del previsto. Con due interrogazioni, i Verdi hanno chiesto alla giunta provinciale informazioni sullo stato e i costi della bonifica dell’ex stabilimento. Dalle risposte un’amara sorpresa: detriti e scorie della produzione furono interrati sotto il capannone della fabbrica e ora la bonifica costerà 1,9 milioni in più di quanto pattuito al momento dell’acquisto dell’area.

Chi pagherà i costi aggiuntivi per bonificare i terreni ex Speedline? si chiedono adesso i Verdi.

Nel 2010 la Provincia ha acquistato i terreni ex Speedline a 11.597.646 euro dagli allora proprietari, dopo un travagliato passaggio di proprietà (da Aluminia a Speedine a Dante Bau, a Hypo Vorarlberg Leasing fino alla Provincia). A questa somma andava aggiunto il costo della bonifica dei terreni, calcolato nello stesso 2010 dallo Studio Capuano a 3.491.194 euro, che fu messo a carico della Provincia e sottratto dal valore degli immobili (che dunque in realtà sono stati pagati dalla Provincia 15.088.840 di euro). Come si evince dalla risposta all’interrogazione dei Verdi del 28 maggio scorso nuove analisi svolte dalla ditta Ingea nel 2013 hanno rivelato un grado di inquinamento che fa lievitare i costi della bonifica a 5.555.468 euro, cioè circa 1,9 milioni di euro in più del previsto e pattuito all'interno del contratto di acquisto del 2010. Per i Verdi tali costi di bonifica andrebbero messi a carico di chi ha provocato l'inquinamento, dovuto a scorie e scarti di demolizioni che sono stati interrati in una vasta area dell'ex stabilimento, tra le due solette di cemento sotto l'ex capannone della ex Speedline.

Attualmente sono in corso trattative tra Avvocatura della Provincia, Ufficio gestione rifiuti, Idm e “presunti responsabili”, che hanno già ricevuto la segnalazione dei presunti costi aggiuntivi. I Verdi con un’ulteriore interrogazione ora chiedono: «Chi sono i “presunti responsabili” dell'inquinamento che ha causato i costi aggiuntivi e con cui la Provincia, dopo aver loro comunicato le “denunce determinate da eventuali costi aggiuntivi” sarebbe in trattativa? Qual è la materia della trattativa e le cifre in discussione? Sono previste in aggiunta sanzioni o il pagamento di interessi? Quali fatti di preciso hanno causato tale inquinamento? A quali anni, a quale proprietà e a quali gestione della fabbrica risale tale inquinamento? Venne autorizzato l'interramento di scorie e detriti da demolizione, e se sì, da quale pubblica autorità? Se non venne autorizzato, l'interramento avvenuto configura fattispecie di reato? Se sì, quali? La Provincia ha già sporto denuncia?»(da.pa)

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