Famiglia con tre gemelli, raddoppiati i costi al nido

Sono saliti da 400 a 830 euro al mese: conteggiati gli assegni al nucleo familiare La rabbia del padre: «Meglio tenerli a casa». Il Distretto: ha 35 giorni per opporsi


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Quando ha visto la (nuova) fattura che gli è stata recapitata da Assb per la retta di frequenza dei suoi tre gemelli (due bimbe e un maschietto di due anni e mezzo) all’asilo nido di via Milano un padre bolzanino ha fatto letteralmente un salto dalla sedia: «Siamo passati dai 400 euro al mese del 2015 agli 830 del 2016: i costi sono raddoppiati e allora ho cercato di andare a fondo. A queste cifre, forse, io e mia moglie – che è tornata a lavorare quest’anno – dobbiamo pensare a soluzioni alternative. Così non ce la facciamo».

Ecco allora che sono iniziate le operazioni di conteggio dei redditi di entrambi, perché per avere diritto all’assegno provinciale al nucleo familiare (200 euro al mese per figlio fino a 3 anni di età) non bisogna superare gli 80 mila euro di reddito complessivo. I due coniugi sapevano di essere sotto la soglia in questione e allora hanno continuato a scavare. «A quel punto - spiega il padre - abbiamo scoperto che ci avevano conteggiato nel reddito complessivo anche l’assegno provinciale al nucleo familiare: nel nostro caso si tratta di 7.200 euro l’anno. Io sono rimasto esterrefatto: ma non dovrebbe essere una misura di sostegno alla famiglia? In realtà quei soldi non bastano neppure per il nido. Quando uno dei tre si ammala, poi, cinque o sei giorni al mese, spendiamo 100 euro aggiuntivi di baby sitter. Mi chiedo: dov’è l’aiuto allora?».

In Provincia, ufficialmente, non lo dice nessuno, ma i commenti a margine si sprecano: «Forse la signora farebbe meglio a restare a casa, così i costi mensili del nido tornerebbero a 400 euro». Una follia pura, visto che l’assegno al nucleo familiare dovrebbe essere un sostegno alla famiglia. E non condizionarne le scelte o i percorsi professionali di uno dei due coniugi.

Alexej Paoli, direttore dei Distretti sociali e dei servizi alla famiglia di Assb, ammette di non conoscere il caso concreto, ma aggiunge che gli assegni al nucleo familiare (600 euro per la famiglia in questione) vengono effettivamente conteggiati assieme al reddito. «Il primo consiglio che mi sento di dare alla famiglia è quello di fare opposizione al Distretto competente, in questo caso Europa-Novacella, entro 35 giorni. In questo caso si procede, d’ufficio, ad un riconteggio. Le regole, in ogni caso, non le fissiamo noi ma la Provincia e non possiamo intervenire nei programmi di calcolo. In questo caso mi immagino che abbia inciso, oltre all’assegno al nucleo familiare, anche il fatto che la madre dei tre gemelli sia tornata al lavoro».

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