Fava: «Un errore chiudere il tribunale dei minorenni»

Grido d’allarme del capo della Procura Fava sulla proposta in arrivo alla Camera «Con l’accorpamento nel Tribunale ordinario fare prevenzione sarà impossibile»



BOLZANO. «Vogliono cancellare la Procura e il Tribunale dei minori. Il rischio è di distruggere tutto il lavoro fatto in questi anni, in particolare sul fronte della prevenzione, grazie anche alla collaborazione di una serie di servizi sul territorio». Antonella Fava dal 2011 è a capo della Procura presso il tribunale dei minorenni, ma è da vent’anni che si occupa con passione di un settore particolarmente delicato.

Sulla sua scrivania finiscono ogni anno oltre mille segnalazioni che riguardano storie di minorenni in situazioni di disagio più o meno gravi; 5-600 sfociano in procedimenti penali. Si sta occupando lei anche della Baby gang Vintola.

Tutto questo spiega la sua preoccupazione - che è quella dei suoi colleghi del resto d’Italia e del giudice Benno Baumgartner che fa parte in rappresentanza del Trentino Alto Adige dell’Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e la famiglia - per la riforma, in discussione alla Camera dal 7 marzo, di tutto quello che riguarda la giustizia minorile. «La proposta approvata in commissione giustizia della Camera - spiega Fava - prevede la soppressione dei Tribunali e delle Procure per i minorenni e l’introduzione di sezioni specializzate per la persona, la famiglia e i minori presso i Tribunali ordinari e di gruppi specializzati presso le Procure ordinarie».

In concrero cosa cambierà? «Tutto, purtroppo. Sul fatto che ci fosse bisogno di una riforma del settore siamo tutti d’accordo, perché al momento noi ci occupiamo dei minori e il Tribunale ordinario di separazioni, divorzi, diritti di visite dei figli. Era bene accorpare, ma creando un organismo autonomo, che consentisse di mantenere le competenze e la specificità acquisite in questi anni. Invece la proposta, che approderà alla Camera lunedì e spero verrà emendata anche grazie ai nostri parlamentari, porta tutto all’interno dei Tribunali ordinari che, per forza di cose, hanno altre priorità».

A fianco dei giudici che operano all’interno di Procure e Tribunale dei minori si sono schierati anche in Alto Adige i servizi sociali, il servizio di neuropsichiatria infantile, i servizi psicologici. «In questi anni - spiega con orgoglio il capo della Procura minorile - abbiamo messo in rete tutti coloro che si occupano, in modo diverso, dei minori. L’obiettivo è comune: prevenire, evitando che situazioni di disagio condizionino in modo irreversibile il futuro di un ragazzino. Si è creata una stima reciproca e questo spiega perché se nel ’96, quando sono arrivata qui, avevano circa 400 segnalazioni l’anno, oggi sono 1000-1.300. Abbiamo siglato anche un protocollo d’intervento con le scuole, per cui quando un ragazzino comincia ad accumulare assenze, ce lo segnalano: noi convochiamo i genitori e i ragazzi. Spesso e volentieri, in modo indolore, si trova una soluzione. In futuro quando tutto sarà concentrato nei Tribunali ordinari, non ci sarà più tempo».(a.m)













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