DOPO LA BUFERA

Favogna ancora isolata Rete telefonica staccata

MAGRE’. Ad oltre una settimana dalla bufera di vento che ha sconvolto l’altopiano di Favogna, la piccola frazione del Comune di Magré è ancora isolata dal punto di vista telefonico. La tromba d’aria...



MAGRE’. Ad oltre una settimana dalla bufera di vento che ha sconvolto l’altopiano di Favogna, la piccola frazione del Comune di Magré è ancora isolata dal punto di vista telefonico. La tromba d’aria che ha abbattuto centinaia e centinaia di conifere d’alto fusto, ha anche schiantato cavi e pali del telefono. Il capo frazione Peter Amegg è piuttosto amareggiato: «Sono trascorsi otto giorni dal violentissimo uragano di domenica pomeriggio e siamo ancora privi di telefono e naturalmente di collegamenti internet. E’ vero, i tecnici della Telecom sono impegnati da giorni a ripristinare le linee ma il lavoro è enorme. Gran parte dei cavi aerei che attraversano il bosco e che si collegano con le centraline del fondovalle, hanno subìto seri danni. Solo nella zona del paese i cavi sono interrati e quindi si sono salvati dalla furia del vento. Molti alberi si sono schiantati proprio sulla linea telefonica». Anche i telefoni cellulari funzionano a singhiozzo perché praticamente tutta la zona dell’altopiano è priva di campo. Solo in alcuni punti particolari è possibile ricevere il segnale. Proprio per questo motivo gli abitanti di Favogna di Sotto aspettano con ansia la realizzazione del discusso ripetitore che la Ras ha programmato di realizzare in una località che i protezionisti ma anche molti amanti delle bellezze naturali della frazione, hanno a lungo contestato. «Dopo le richieste dei protezionisti – ci ha detto ancora il capo frazione Amegg – la Ras ha leggermente spostato l’ubicazione dell’antenna diminuendo così l’impatto visivo. Ma ora tutto è bloccato sembra per la mancata concessione dei contributi. Il costo infatti della grande antenna di 48 metri è di circa 1 milione di euro ed è ripartito per un terzo dalla Provincia di Bolzano, per un terzo dallo Stato e per il rimanente dalla Comunità Europea. Noi, abitanti di Favogna di Sotto ovviamente siamo favorevoli alla realizzazione del ripetitore, utilissimo specie in questi casi di interruzione delle linee telefoniche tradizionali«. La furia della bufera di domenica ha provocato seri danni soprattutto al bosco. Solamente a Favogna di Sopra è stato stimato che ben 300 metri cubi di conifere siano state abbattute. «Valuteremo meglio il danno dopo un sopralluogo programmato nel corso della settimana – ci ha detto Gerhard Heidegger, comandante della stazione forestale di Egna competente per Favogna». Sembra che le violentissime raffiche di vento provenienti da nord si siamo infilate nel bosco dell’altopiano per una striscia larga circa 2.500 metri e qui avrebbero fatta strage di conifere. Nessun danno alle persone.

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