Festa di Natale per la maestra Maria con gli ex alunni della “Dante”

Bolzano. Sono passati più di 50 anni, ma loro - gli alunni che oggi viaggiano verso i 60 - non hanno mai dimenticato la loro maestra. E anche quest’anno, quando si sono ritrovati per una “pizzata”...



Bolzano. Sono passati più di 50 anni, ma loro - gli alunni che oggi viaggiano verso i 60 - non hanno mai dimenticato la loro maestra. E anche quest’anno, quando si sono ritrovati per una “pizzata” prenatalizia, hanno voluto che ci fosse anche lei: Maria Zorzi, 91 anni festeggiati proprio il 12 dicembre, il giorno della rimpatriata.

«Per me - racconta - è bellissimo rivedere i miei “ bambini”: la loro è stata la prima classe nella quale ho insegnato arrivando alla “Dante”, dopo che per anni avevo insegnato italiano nelle scuole tedesche della Bassa Atesina e dell’Oltradige». La maestra Maria è stata interprete di un modello scolastico che oggi non esiste più. Perché nelle classi delle elementari non c’è più una sola maestra, ma più insegnanti.

«Ai miei tempi - racconta - si creava un legame fortissimo tra la maestra, gli alunni e i genitori, perché si stava assieme ogni giorno per cinque anni. La maestra insegnava dall’italiano alla matematica, passando per storia e scienze, ginnastica compresa. Esclusa la religione e nel mio caso la musica, visto che ero stonata. Allora più d’uno di chi arrivava in prima elementare non aveva fatto neppure la scuola materna. Si partiva da zero, ma li vedevi crescere giorno per giorno. Ai miei tempi - sono in pensione dal 1984 - non c’erano problemi a tenere l’ordine in classe, perché i bambini erano molto educati. E soprattutto c’era grande rispetto per la maestra». Questo spiega perché quando gli ex alunni della “Dante” si ritrovano, vogliono ci sia la persona che - con dolcezza, passione ma anche rigore - ha insegnato loro prima l’alfabeto, poi le prime brevi letture. Gettando in questo modo le basi per quello che sarebbe venuto dopo. «Il ritrovarsi assieme per me - racconta - è un’occasione bellissima. E mi riempie di soddisfazione anche quando qualche ex alunno mi ferma per strada, per salutarmi. Da ragazza avrei voluto fare Medicina, mio padre però aveva deciso diversamente. Non ho rimpianti».













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