Finanze, fumata bianca Intesa a quota 900 milioni

Soldi dalle Autonomie a Roma: pronta una bozza tra Bolzano, Trento e lo Stato Kompatscher: «Puntiamo a un nuovo patto stabile e garantito nel tempo»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Scatto in avanti nella trattativa finanziaria tra Bolzano, Trento e lo Stato. Si è tenuto ieri un vertice importante, che ha permesso di iniziare a scrivere una bozza di accordo sul contributo delle due Province autonome al risanamento finanziario dello Stato. Il presidente provinciale Arno Kompatscher ha seguito la riunione in teleconferenza da Bolzano: soluzione di emergenza adottata dopo la cancellazione dei voli per Roma. Nella capitale si sono confrontati ieri mattina il ministro degli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, il sottosegretario Gianclaudio Bressa, il presidente trentino Ugo Rossi, il senatore Karl Zeller in rappresentanza di Kompatscher e i rispettivi tecnici. Nel pomeriggio la seduta è proseguita con i tecnici impegnati a scrivere la bozza. «È importante che finalmente siamo riusciti a predisporre un testo. Questo non significa che l’accordo sia chiuso, ma che avremo una base concreta su cui discutere, punto per punto», riferisce Kompatscher, «Ciò è possibile perché dal governo sono giunti segnali di apertura». L’obiettivo è chiudere la settimana prossima. Bocche cucite sulla cifra che Bolzano e Trento concorderebbero con il governo. Circolava ieri una ipotesi di 900 milioni all’anno tra le due Province, ma Kompatscher e Rossi non confermano. È probabile che i presidenti puntino su un «conto» meno gravoso. La stima attuale è che il bilancio della Provincia di Bolzano tra Accordo di Milano, accantonamenti, riserve all’erario e patto di stabilità sia penalizzato nel 2014 di 1,4 miliardi, tra minori entrate, fondi congelati e assunzione del finanziamento di servizi statali. Kompatscher sottolinea: «Il nuovo accordo dovrà sostituire le riserve all’erario, gli accantonamenti e il resto per un congruo periodo di tempo. Con Trento punteremmo a un piano valido già dal 2015», mentre la scaletta delle decurtazioni avviate sotto il governo Monti terminerebbe nel 2017. Precisa Kompatscher: «Alcuni temi, tra cui la durata, sono ancora oggetto di discussione». Un argomento chiave nella trattativa sono i ricorsi di Bolzano e Trento davanti alla Consulta su riserve all’erario e accantonamenti. Le Province sono certe di vincere e puntano a un buon accordo con Roma grazie all’impegno di chiudere i contenziosi. Riassume Rossi. «I filoni sono quattro: contenere i sacrifici, assicurare stabilità ai conti, usare le risorse accantonate con il patto di stabilità e in prospettiva arrivare all’abolizione del patto di stabilità».

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