bolzano

Finestrini spaccati, già 50 casi. Gli automobilisti fanno le ronde 

Continuano i raid contro le auto con i cristalli frantumati. Danni ingenti per i furti in tutte le zone della città. Gli abitanti si organizzano in gruppi per cercare il ladro seriale. Il consigliere di Oltrisarco Liuzzi: «Scelta pericolosa»



BOLZANO. Sono una cinquantina ormai le auto in città a cui è stato rotto il vetro per furti di poco conto. Particolarmente colpita la zona di Oltrisarco, ma altri episodi si sono verificati anche a Gries, Don Bosco, e in zona industriale. Il modus operandi è identico: un colpo secco per mandare in frantumi il cristallo «fissoporta», più costoso da riparare del finestrino, come sottolineato da una delle tante carrozzerie che in questi giorni si sono trovate le officine piene. Nella stragrande maggioranza dei casi la spesa per il danno subito supera il valore degli oggetti portati via dal veicolo: si tratta quindi di un gesto a metà tra il furto e il vandalismo, con ogni probabilità perpetrato dalle stesse persone, che porta con sé un alone di mistero. Nel gruppo nato da due giorni sulla piattaforma online Telegram per segnalare tali episodi i membri sono già più di cento. E mentre le forze dell’ordine cercano il responsabile, alcuni cittadini si stanno organizzando in autonomia per dare a loro volta la caccia al frantumatore seriale di vetri.

«So che alcuni hanno già trascorso la notte in macchina alla ricerca di questo individuo», spiega il consigliere della circoscrizione Oltrisarco-Aslago Angelo Liuzzi. Da alcune settimane segnala sui suoi canali social tutti gli episodi accaduti nei diversi quartieri. «Si stanno organizzando in turni. Sinceramente - prosegue - mi preoccupa il fatto che lo trovino prima loro, più che altro per quello che potrebbe accadere. Non è certamente una scelta saggia, però spero che il responsabile venga fermato il prima possibile. È un caso strano perché se si trattasse di un puro vandalismo, come accaduto altre volte, verrebbero danneggiate più macchine vicine. Invece qui sono veicoli sparsi per tutta la città, tutti rotti con lo stesso metodo». Le segnalazioni continuano ad arrivare. «Bisogna capire se si tratta di uno o più mitomani, o se proprio di criminali, in ogni caso spetta alle forze dell’ordine indagare. Noi cerchiamo solo di raccogliere tutte le testimonianze in modo da avere un quadro chiaro della gravità della situazione», dice Liuzzi.

Visti i rischi di un’organizzazione autonoma dei cittadini per indagare sul responsabile della serie di furti, il consigliere torna sull’importanza di istituire il controllo di vicinato.

«La proposta è stata bocciata, ma sto già organizzando una raccolta firme - spiega -. Da come abbiamo visto in questo caso delle macchine, le persone si organizzano comunque per tutelare la sicurezza del quartiere. Tanto vale farlo in modo istituzionalizzato e controllato da vincoli e regole. Il controllo di vicinato serve per sostenere l’aiuto reciproco tra gli abitanti, e la comunicazione con le forze dell’ordine», conclude Liuzzi. M.A.

 













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