«La novità non deriva da un mero dato anagrafico, ma da un programma serio, forte, innovativo che si coniuga con la lunga esperienza maturata nel corso degli anni». Così Raffaele Fitto, europarlamentare del Gruppo conservatori e riformisti europei, ieri al teatro Cristallo ha lanciato la corsa a sindaco di Giorgio Holzmann e della lista «Alleanza per Bolzano», che può contare sull’appoggio dell’amico di sempre Alberto Sigismondi (Fratelli d’Italia), oltre che di Giovanni Benussi (Lista Benussi), Enrico Lillo (Gruppo conservatori e riformisti), Franco Gaggia (Nuovo partito socialista) e Giovanna Arminio (Popolo della famiglia). C’è inoltre il collegamento che Holzmann ha definito “puramente tecnico per non perdere i resti” con Casapound.

Fallito il tentativo di mettere insieme il centrodestra, l’ex parlamentare, con alle spalle una quarantina di campagne elettorali iniziate negli anni Ottanta con il Msi al fianco dei leader storici Andrea e Pietro Mitolo, ha detto di aver riunito attorno a sé un gruppo di candidati nuovi e carichi di entusiasmo. «Non solo: il nostro progetto politico - ha spiegato il candidato sindaco - punta ad andare oltre le elezioni comunali dell’8 maggio, vogliamo estenderci su tutto il territorio altoatesino per candidarci anche alle provinciali del 2018».

Tra gli obiettivi del programma di Holzmann per le comunali c’è innazitutto quello di ridare “dignità” al capoluogo, dove da sempre - ha detto - è la Provincia a decidere ogni cosa. «L’ultima in ordine di tempo: il progetto per il prolungamento della funivia di San Genesio che passerà sopra i prati del Talvera. Senza preoccuparsi di informare il Comune e chi abita nella zona interessata al progetto».

Altro tema: la sicurezza. Holzmann anche ieri ha insistito sull’importanza di installare delle telecamere come deterrente contro la microcriminalità che sta creando forte insicurezza tra le persone.

Pe quanto riguarda gli anziani - 7500 le persone che a Bolzano vivono sole - pensa alla creazione di centri di aggregazione magari utilizzando i negozi che in molti quartieri hanno chiuso o stanno chiudendo.