Fondi Europei e cariche, caos Professionali

Vacante la direzione di Ripartizione, due inchieste sulla gestione della scuola “Levinas” di Bissolo



BOLZANO. La scuola di formazione professionale di Bolzano è scossa da una serie di bufere una concatentata nell’altra. A far scoppiare il bubbone di una gestione con moltissime ombre è il baillame innescato negli ultimi giorni attorno al vertice della ripartizione competente. Franco Russo, infatti, ha chiesto il distacco in un altro ruolo e al suo posto è arrivato un rampante Tonino Tuttolomondo. Pochi mesi, però, e subito si sono registrate le sue dimissioni per un ruolo che, evidentemente, pesa troppo. A prendere le redini, temporanemamente, è la sovrintendente Nicoletta Minnei ma la sede, di fatto, è vacante. In attesa di un’assegnazione o di un concorso.

Fin qui i fatti nudi e crudi ma nelle scuole, si sa, i corridoi hanno spifferi anche se di calcestruzzo armato e sembra che tutte queste dimissioni nascano dalla difficile gestione della scuola per le professioni sociali “Levinas” di piazza Nikoletti. Un istituto nelle discusse mani di Giorgio Bissolo su cui pendono ben due inchieste: una contabile e una della procura figlia di un esposto firmato da alcuni insegnanti. Nel mirino la gestione di incarichi e appalti finanziati dalla stessa Ripartizione. Bissolo avrebbe usato troppa discrezionalità nello scegliere i collaboratori. La goccia che avrebbe fatto traboccare il viso sarebbero state le dimissioni di un’insegnante nel settore di fisiatria in favore di un insegnante subentrante che avrebbe avuto meno titoli. Secondo i professori ribelli la direzione avrebbe appositamente organizzato orari impossibili e condizioni di lavoro poco gestibili per portare la docente qualificata alle dimissioni. Un contesto che ha portato in discussione tutto un sistema di assegnazioni di cattedre e lavori nebuloso.

A latere la Corte dei Conti starebbe cercando di capire i dettagli dell’assunzione della funzionaria di controllo Rossella Garuti priva del requisito del patentino per quel ruolo.

È datata 2013, infine, un’interrogazione in consiglio provinciale a firma di Donato Seppi per fare luce sull’assunzione da parte del dimissionario vicedirettore del settore artigianato e industria Marco Schoepf della moglie Marisa Ema nuelli in un ruolo delicato senza le competenze. Il compito? Tutor per i corsi del Fondo Sociale Europeo. (a.c.)













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