BOLZANO. «Mance e piccole regalie sono espressamente consentite dalla legge nell’ambito della gestione dei fondi di rappresentanza e il dottor Schülmers, quando ha aperto l’inchiesta, forse non ne ha tenuto conto»: a parlare è l’avvocato Gerhard Brandstätter che nei giorni scorsi ha depositato sia alla Corte dei Conti (che aveva concesso una proroga per le controdeduzioni) che in Procura un memorandum di 40 pagine, nel quale il governatore altoatesino Luis Durnwalder si difende su tutta la linea. Anzi, contrattacca, ritenendo legittimo e trasparente il suo comportamento.

Le contestazioni. Il documento, ovviamente, non è ancora stato reso pubblico, perché l’inchiesta è in corso, ma ieri l’avvocato Brandstätter ha indicato gli aspetti chiave della linea della difesa. «La premessa - commenta il legale di Durnwalder - è che l’intero procedimento va considerato nullo. È stato lo stesso Schülmers ad ammettere di aver aperto l’inchiesta sui fondi riservati solo a seguito dell’indagine sulla festa di compleanno a Tirolo. E un’indagine a carattere esplorativo, come questa, non è fra i compiti della Procura regionale». Il secondo aspetto è quello legato alla possibile prescrizione. «La magistratura contabile - continua il legale - non può andare indietro, in ogni caso, più di 5 anni. Inoltre è offensivo anche solo pensare che ci sia stato un comportamento doloso da parte di Durnwalder. La segretaria, altrimenti, non avrebbe conservato tutta la documentazione sul “Sofo”, il fondo riservato gestito dal presidente. Schülmers, non a caso, è riuscito ad acquisire con grande facilità tutti i documenti che cercava».

Il terzo aspetto è quello relativo alla gestione dei fondi, mance e piccole regalie comprese. «Anche le piccole somme di denaro date ai dipendenti di Laimburg sono consentite dalla legge. Anche perché si tratta di fondi utilizzati per funzioni connesse alla carica di presidente della giunta».

Audizione entro giugno. C’è chi ha gridato allo scandalo anche per le spese private del presidente con i fondi riservati. «Abbiamo presentato un resoconto dettagliato - ribatte Brandstätter - che dimostra come non sia stato speso un solo centesimo di denaro pubblico per le spese private del presidente. Durnwalder ha utilizzato fondi che gli spettavano per legge». Il governatore ha chiesto al procuratore Alessia Di Gregorio (che ha ereditato l’inchiesta da Schülmers) di essere sentito. «L’audizione è prevista dall’iter - conclude il legale - e confido che ciò possa avvenire entro giugno. A voce, a volte, ci si spiega meglio».

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