Fonti: «Servono ambulatori H24 per tutti gli over, malati cronici»
BOLZANO . Elio Fonti - presidente della Rete anziani e dell'associazione Auser - conosce bene le criticità del Pronto soccorso. «Esistono problemi di privacy dovuti agli spazi angusti - che si...
BOLZANO . Elio Fonti - presidente della Rete anziani e dell'associazione Auser - conosce bene le criticità del Pronto soccorso. «Esistono problemi di privacy dovuti agli spazi angusti - che si risolveranno con la nuova clinica medica - e problemi di personale medico e paramedico che l’Asl ha promesso di risolvere con nuove assunzioni. Ma è chiaro a tutti che il servizio di emergenza è oberato anche dagli accessi inappropriati di troppi pazienti che non sanno dove altro andare. Ed è per questo che a Bolzano andrebbero aperti H24 nei Distretti due o tre ambulatori che potrebbero accogliere - ad esempio - i casi cronici che come ben sappiamo sono in continuo aumento e che interessano per la stragrande maggioranza dei casi proprio gli anziani. Un modo questo per sgravare dal superlavoro l’ospedale e dare risposte concrete agli over». E c’è un’altra cosa che ancora non si vede «La cartella digitale. In barella ci sono molto spesso anziani soli ed è difficilissimo per i medici - in assenza di parenti - chiedere informazioni sulla loro storia clinica. E troppo spesso il paziente - sofferente - non riesce a rispondere alle domande. L’Asl ha speso soldi ma la cartella digitale ancora non si vede. Siamo - purtroppo - in forte ritardo». Poi il presidente Auser ricorda l'esperienza personale vissuta ancora nel 2016 - era il 15 dicembre - quando ha accompagnato suo padre, 96 anni, che si era sentito male in casa. «Siamo arrivati lì - spiega Fonti - che erano circa le dieci di sera e al Pronto soccorso c'erano una ventina di persone: molti dei quali anziani e in barella, parcheggiati lì. C'era chi urlava, chi era assistito da parenti, chi non aveva nessuno. Mio padre è arrivato al Pronto soccorso con il codice giallo ed è entrato nell'ambulatorio per la visita dopo 4 ore. Un tempo lunghissimo per una persona anziana che si trova improvvisamente catapultata in quella situazione. Finalmente, alle 2 di notte, abbiamo visto un medico che ha chiesto a me cosa avesse. Quindi via computer ha comunicato all'infermiera di effettuare un ulteriore prelievo del sangue e una radiografia polmonare. Poi ci hanno fatto accomodare fuori, dove è arrivata l'infermiera che mi ha comunicato che mio padre sarebbe stato ricoverato in Geriatria. Fortunatamente in Geriatria abbia trovato una dottoressa e un'infermiera che lo hanno visitato, hanno ascoltato tutta la sua storia clinica. Un abisso, anche dal punto di vista umano che non è affatto secondario, quando sei in ospedale. Comunque papà è morto il 4 gennaio del 2017, aveva avuto un infarto». Amara la conclusione: «Era il 2016... e mi sembra che l’andazzo sia peggiorato».