Foppa: «Pronti a discutere Spagnolli si faccia vivo»

La co-portavoce dei Verdi: favorevole all’appoggio esterno alla maggioranza Sull’apertura di Steger, «su molti temi avevamo già trovato l’accordo»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Trattare e ancora trattare. «A Bolzano siamo troppo diversi per muoverci con i diktat»: così l’Obmann bolzanino Dieter Steger ha firmato l’apertura ai Verdi per la maggioranza comunale, anche con appoggio esterno. E i Verdi raccolgono. «Un segnale importante, dopo molti giorni di silenzio», replica la co-portavoce dei Verdi Brigitte Foppa. Non è una novità la sintonia inedita che si è costruita, partendo da sensibilità politiche opposte, tra Steger e gli ecosociali nei mesi burrascosi seguiti alle elezioni del 10 maggio. Un dialogo cementato dalla comune opposizione al progetto Benko e dalla sudtirolese pragmaticità di Steger, che anche ieri ribadiva «il peggior male è non avere una giunta». Lunedì il sindaco Luigi Spagnolli incontrerà la segreteria del Pd, ma la fine di questa storia è ancora lontana. Solo il 7 settembre i Verdi organizzeranno l’assemblea in cui verrà votata la linea sul Comune. Brigitte Foppa ribadisce, a titolo personale», di essere favorevole a un appoggio esterno alla maggioranza, quindi senza ingresso in giunta, ipotesi su cui Steger è possibilista. Gelo invece in parte del Pd.

Brigitte Foppa, Steger dice che è necessario tornare al tavolo con voi.

«Pragmatico. Steger cita l’areale ferroviario come priorità. Vale anche per noi».

Spagnolli non ha una maggioranza. Quali sono i vostri piani?

«Le ipotesi sono tre: ingresso in maggioranza, appoggio esterno, opposizione. Io condivido la seconda ipotesi, ma in assemblea il mio parere peserà un voto, come gli altri».

Cosa significa appoggio esterno?

«Chiarire in anticipo quali siano i punti condivisi e su quelli si collabora dall’esterno. Senza entrare in giunta e nemmeno fare parte organicamente della maggioranza. Non si ragiona secondo logiche di potere o di posti, ma per progetti. Potrebbe essere un bell’esperimento politico... È ovvio che prima del 7 settembre ci dovrà essere un chiarimento con Spagnolli. Non metteremo ai voti un ingresso in maggioranza, se non ci viene proposto».

Lei nei giorni scorsi ha avuto un incontro con Spagnolli.

«Un caffè tra due persone che si conoscono. Nulla di ufficiale. L’ultima comunicazione ufficiale che abbiamo avuto dal sindaco è la sua dichiarazione di sfiducia nei nostri confronti. Da lì si dive partire per ricostruire un rapporto, eventualmente».

L’appoggio esterno esporrebbe la maggioranza a un continuo vostro ricatto.

«Non è nostro interesse ricattare nessuno e non è il nostro stile. Ribadisco: va inaugurare un nuovo metodo».

Perché pensa più all’appoggio esterno che all’ingresso in giunta? Dov’è il vostro vantaggio?

«Mi sembra la soluzione più coerente con quanto accaduto dopo la rottura della alleanza. Tornare alleati a tutti gli effetti comporta forse più passi di quanti non saremmo in grado di muovere».

Steger dice: niente diktat. Su temi come la sicurezza potete discutere?

«Lo abbiamo già fatto. Nelle trattative sul programma, tolto Benko, si era arrivati a un buon punto su tutto. La sicurezza è un tema importante, da discutere con la serietà che merita. L’ordinanza anti accattonaggio del sindaco non ci è piaciuta».

E il progetto Benko?

«Va cambiata la legge provinciale e intanto non si potranno portare avanti altri piano di riqualificazione con la procedura del 55 quinquies. Non lo diciamo noi. È scritto nel programma di coalizione presentato da Spagnolli. Tenere vivo quell’impegno anche con il nostro peso politico è uno dei motivi a favore dell’appoggio esterno».

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