Forza Italia litiga sul cambio della sede
Biancofiore: «Non dobbiamo traslocare». Lillo: «Tutti i partiti di centrodestra affittino via Locatelli»
BOLZANO. Michaela Biancofiore non vuole sentire parlare di chiudere la sede di Forza Italia di piazza Vittoria, punto di riferimento del partito dalla metà degli anni Novanta. La deputata non voleva che la notizia uscisse. «Che messaggio diamo ad annunciare un trasloco in piena campagna elettorale per le elezioni europee?» si infervora. Annuncia che non è ancora detta l’ultima parola: «Non capisco perché Enrico Lillo si sbilanci a dire che chiuderemo, quando sa che sto facendo di tutto per mantenere quella sede, grazie ai fondi che io e il consigliere regionale Giacomo Bezzi versiamo regolarmente alle casse nazionali del partito». Ma è proprio Forza Italia di Roma che sta facendo i conti con una potente crisi finanziaria, che comporterà la chiusura di diverse sedi, come sottolinea lo stesso coordinatore regionale Enrico Lillo, che a sua volta replica a Michaela Biancofiore: «Non capisco perché non si debbano raccontare le cose come stanno». Lillo ribadisce che la sede nazionale di Forza Italia, da cui partono i bonifici di pagamento degli affitti, ha comunicato, non in via ufficiale, «la possibile chiusura da giugno». Roma è in arretrato sul pagamento degli affitti. «È sempre successo così, ma alla fine i soldi arrivano», spiega Biancofiore. È già iniziata la ricerca di una nuova sede, ribadisce Lillo: «Forse l’abbiamo trovata. Un posto più piccolo, da finanziare con una nostra colletta, se Roma chiuderà i rubinetti. Può iniziare un nuovo percorso, con una sede al piano terra, in cui i cittadini siano invogliati a entrare». Lillo nelle scorse settimane aveva cercato l’effetto sorpresa: «Sarebbe stato bello unire le forze tra tutti i movimenti di centrodestra e affittare insieme l’ex sede di An di via Locatelli. È abbastanza grande per starci tutti, con un proprio spazio in base ai partiti. Avevo contattato Unitalia, Fratelli d’Italia e Alto Adige nel cuore. Poi abbiamo preso una posizione rigida sullo scandalo dei vitalizi, è calato il gelo verso di noi e non se n’è fatto nulla. Non mi arrendo: considero ancora valida questa idea che ci consentirebbe di risparmiare sulle spese e dare allo stesso tempo un segnale di unità del centrodestra».
Michaela Biancofiore ribadisce: «Quella sede deve restare aperta, anche a costo di pagarla a spese mie. D’altronde è sempre andata così: l’anno scorso ho versato 70 mila euro al partito». (fr.g.)
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