Forza Italia senza soldi, chiude la sede

Addio ai locali di piazza Vittoria. Il coordinatore Lillo: «Con pochi eletti è diminuito il nostro budget per le spese»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Se ne va anche la sede di Forza Italia di piazza Vittoria. Un altro pezzo della storia politica di Bolzano chiude per carenza di fondi. L’appartamento al primo piano del palazzo all’angolo con via Locatelli verrà lasciato da Forza Italia nel giro di poche settimane. «L’affitto costa più di mille euro al mese e non possiamo più permettercelo», conferma il coordinatore regionale Enrico Lillo, «a Trento la sede è già stata chiusa a dicembre». È stata preceduta di poco dalla sede di via Locatelli, che ha avuto come ultimo inquilino Unitalia, ma è stata da sempre il punto di riferimento della destra altoatesina, prima con l’Msi, poi con An, poi con i costi a carico del gruppo del Pdl legato a Giorgio Holzamnn e infine rilevata nel periodo delle elezioni provinciali da Donato Seppi di Unitalia, che l’ha tenuta per cinque mesi e lasciata a fine marzo. L’appartamento di piazza Vittoria 47 è stato il simbolo di Forza Italia. Preso in affitto un paio di anni dopo l’avvio nel 1994 dell’avventura di Silvio Berlusconi da lì non si è più mossa Michaela Biancofiore, la figura simbolo, controversa, del partito, che vi ha visto passare tutti i pezzi di Forza Italia che si sono poi allontanati (figure come, via via, Beniamino Migliucci, Sandro Repetto, Alberto Pasquali, Alessandro Urzì, Maurizio Vezzali). La targa di Forza Italia è stata smontata per la parentesi del Pdl. Come detto, il gruppo di Biancofiore e quello di Holzmann non hanno neppure fatto i separati in casa. Pdl di Biancofiore da un parte, Pdl di Holzmann nel palazzo accanto. Berlusconi ha poi ripristinato Forza Italia e sul portone di piazza Vittoria è rispuntata la nuova targa. È già tempo di staccarla di nuovo. Lillo spiega che l’affitto dell’appartamento viene pagato dalla sede nazionale del partito, cui vengono versati i contributi degli eletti locali. Il crollo degli eletti di centrodestra del Trentino Alto Adige si è tradotto anche nella riduzione drastica dei fondi a disposizione per l’attività. «Possiamo contare sui versamenti di una parte della indennità solo della deputata Michaela Biancofiore e del consigliere regionale Giacomo Bezzi. Avevamo ridotto i costi già di molto, non avendo personale di segreteria, ma adesso è diventato troppo alto anche il costo di un appartamento così grande. Dubito che la soppressione del finanziamento pubblico ai partiti sia un vantaggio per la democrazia». Sembra che Roma, alle prese con seri problemi finanziari, abbia già smesso di versare l’affitto mensile, mentre la disdetta del contratto sarebbe fissata per giugno. «Così ci è stato detto, anche se non ho ancora una comunicazione ufficiale», spiega Lillo. Sempre Roma tra l’altro deve ancora pagare una serie di conti legati alla campagna elettorale delle elezioni politiche e provinciali a Bolzano. E adesso? «Cercheremo di fare di questa crisi una ripartenza», risponde Lillo, «cerchiamo una piccola sede, al piano terra più a contatto con le persone, da finanziarie con una sottoscrizione di 20-30 euro al mese di noi dirigenti. E se non ce la faremo, ci vedremo nelle case o nei bar».

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