Fraccaro: doppio passaporto, resta il no 

Il rappresentante del M5S sulle provinciali: «Köllensperger rientra nella logica della vecchia politica. Con noi si cambia»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Riccardo Fraccaro è il ministro per i Rapporti con il Parlamento. Come trentino di adozione, è stato delegato dal Movimento 5 Stelle ad occuparsi delle questioni del Trentino Alto Adige. Lo abbiamo intervistato sulle elezioni provinciali e il caso del doppio passaporto, su cui Fraccaro si è dichiarato contrario da subito.

Sul doppio passaporto per sudtirolesi e ladini si è verificato un inasprimento nei rapporti tra Italia e Austria. Può spiegarci come si è arrivati alla decisione di cancellare la visita del ministro Moavero a Vienna? La mozione M5S–Lega approvata alla Camera, sia pure contraria, è sembrata meno rigida.

«La questione merita di essere affrontata in maniera responsabile. Purtroppo però da parte del governo austriaco c’è invece la volontà di utilizzare elettoralmente il tema. Abbiamo espresso la nostra ferma contrarietà rispetto all’intenzione di concedere la doppia cittadinanza ai cittadini sudtirolesi e ladini, un gesto peraltro discriminatorio. Per noi si tratta di un atto da respingere al mittente».

Ritiene che nei mesi a venire il governo resterà fermo sulla posizione contraria alla doppia cittadinanza?

«Restiamo contrari alla proposta per questioni di merito e di metodo. La condivisione della cittadinanza europea rende la proposta del doppio passaporto una mossa puramente propagandistica, peraltro l’Austria ricopre la presidenza pro tempore dell’Ue ed è a maggior ragione inaccettabile che dia luogo ad azioni divisive. Inoltre non sfugge a nessuno la coincidenza con l’imminente tornata delle amministrative in Alto Adige. Da parte di Vienna c’è quindi la volontà di strumentalizzare in chiave elettorale il tema».

La Lega è sembrata però meno ferma, rispetto al M5S.

«Le dichiarazioni del segretario provinciale della Lega confermano una posizione si contrarietà alla proposta. La linea del governo è chiara».

L’altro giorno l’incontro tra il presidente Kompatscher e il ministro Toninelli. Ci conferma che l’iter per l'affidamento della gestione della A22 sta per chiudersi?

«I tempi non sono lunghi, posso anticipare che il governo del cambiamento intende stabilire nuovi parametri per l’affidamento, anzitutto la necessità di reinvestire gli utili in mobilità sostenibile. Vogliamo inoltre che venga garantita trasparenza, evitando sprechi a vantaggio della sicurezza«.

Il Movimento 5 Stelle si candida a governare in Alto Adige con la Svp?

«Il M5S si presenta alle elezioni con i cittadini, come sempre è con loro che stringiamo il nostro patto di governo. In questo momento possiamo constatare che il progetto del centrosinistra è naufragato e che il centrodestra punta alla mera sommatoria di liste. Noi andiamo avanti forti della nostra coerenza».

Potrebbe esserci eventualmente una coalizione con un terzo partito? Paul Köllensperger è per il M5S un avversario o un interlocutore?

«Lo schema delle coalizioni appartiene alla vecchia politica e il partito di Köllensperger rientra in questa logica. A noi interessa mettere al centro i programmi. Siamo l’unica forza politica che ha la credibilità per eliminare i vitalizi, rimediare alla chiusura dei punti nascita e ai danni della buona scuola, rilanciare la tutela ambientale e garantire la sicurezza dei cittadini. Prima di tutto per noi vengono i cittadini, è questa la linea politica che ha dato vita al governo del cambiamento».

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