Frana sull’autostrada Sei vetture centrate 

Valanga di fango e detriti invade la carreggiata nord al confine con l’Austria Ferita una persona. Decine gli interventi dei pompieri in tutta la provincia


di Paolo Tagliente


BOLZANO. Paura in Autobrennero, ieri sera, poco prima delle 19, a un chilometro dal confine con l’Austria, in località Ponticolo. Una frana, infatti, s’è staccata all’improvviso dal pendìo a destra della corsia nord, invadendo la carreggiata con un vero e proprio fiume di fango, rocce e detriti. Un fiume abbattutosi su sei macchine che stavano transitando in quel momento, per fortuna senza travolgerle e senza farle finire fuori strada. I conducenti di due vetture, in particolare, si sono ritrovato con le auto immerse nel fango fino a metà dell’altezza delle portiere e sono riusciti non senza fatica a lasciare gli abitacoli e a mettersi al sicuro. Solo una persona è rimasta leggermente ferita. Un miracolo, insomma. Sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco di Vipiteno e Colle Isarco, il personale dell’Autostrada del Brennero e le pattuglie della Polizia stradale: entrambe le corsie sono state immediatamente chiuse al traffico. Sospeso precauzionalmente, per qualche ora, anche il servizio ferroviario. I geologi, che hanno subito compiuto un sopralluogo nell’area in cui è avvenuto il distacco per valutare la situazione, stanno valutando se disporre eventuali interventi di bonifica. Ripulita la carreggiata, l’autostrada è stata riaperta al traffico nella notte, a senso alternato. Nelle ore precedenti, le forti piogge avevano imposto anche la chiusura della Statale del Brennero, in tre punti: per frana tra Colle Isarco e Ponticolo e a sud di Mules e per l'esondazione di un torrente a Chiusa, all'altezza della diga. Sempre per frana è stata chiusa anche la strada provinciale di Tires, nel tratto tra “Albergo Faust” e Aica di Fiè.

Se la viabilità altoatesina ha accusato i colpi sferrati nelle ultime ore dal maltempo, fiumi, torrenti e corsi d’acqua hanno retto bene, almeno fino ad ora. Ma fanno paura. La pioggia, infatti, che in poche ore ha riversato sul territorio una quantità d’acqua pari a quella che solitamente cade in un mese, ha gonfiato tutti i corsi d’acqua della provincia e, anche se per ora i danni sono limitati, cresce in tutti la preoccupazione anche perché il livello alcuni corsi d’acqua ha già superato la cosiddetta “soglia di allarme” e la perturbazione è ben lungi dall’essersi esaurita. «Nei corsi d’acqua maggiori – spiega Rudolf Pollinger, direttore della Protezione Civile – non abbiamo registrato livelli tali da attivare il servizio di piena. Abbiamo qualche problema sulla rete minore, in particolare nella val d’Isarco. Vedremo che cosa accadrà domani (oggi per chi legge, ndr) – conclude il dirigente – con l’arrivo dell’ondata di maltempo di cui abbiamo maggior timore, perché porterà un incremento notevole della portata dei fiumi maggiori».

Nel pomeriggio di ieri, la pioggia è caduta con maggiore intensità e, in contemporanea, anche il numero degli interventi dei vigili del fuoco permanenti di Bolzano e dei corpi dei volontari di tutta la provincia è aumentato sensibilmente: alla fine sono stati circa 150. I pompieri sono stati chiamati a decine di interventi: piccoli smottamenti, alberi caduti, allagamenti di cantine e garage, invasi dall’acqua che tombini e canali di scarico, intasati dalle foglie e detriti, non sono riusciti a smaltire con efficacia. In tarda mattina, i pompieri sono intervenuti con l’autoscala all’angolo tra via Parma e via Milano, per mettere in sicurezza un cornicione che le piogge avevano reso pericolante. Interventi anche a Magré per la caduta di alcuni massi, per uno smottamento in val di Fleres e per allagamenti a Montagna e in Bassa Atesina.

Grande l’attenzione, a Bolzano, che è stata posta dai vigili del fuoco permanenti e dalla Polizia municipale al monitoraggio dei livelli e al controllo delle rive di Talvera, Adige e Isarco. Non solo. A Ponte Virgolo sono stati fatti sgomberare una decina di senzatetto che, dopo gli sgomberi di qualche giorno fa, erano tornati a cercare riparo sotto la struttura. Questa volta, più che mai, il loro allontanamento ha avuto carattere di sicurezza: le autorità temevano, e temono tuttora, che il livello del corso d’acqua possa aumentare repentinamente e non lasciare scampo alle persone e ai loro bivacchi. Gli sgomberati hanno trovato accoglienza nel centro emergenza freddo di via Macello, ai Piani. Il monitoraggio è proseguito anche durante le ore notturne e proseguirà nella giornata di oggi per garantire la massima sicurezza lungo le rive dei corsi d’acqua, che da ieri hanno assunto un aspetto davvero particolarmente minaccioso.

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