Frana sulla Croda dei Toni «Un boato spaventoso»

Ieri il crollo di una parte della Torre Witzenmann a circa 2.400 metri di quota Nessun allarme per eventuali alpinisti, ma una immensa nuvola di polvere



AURONZO / SESTO PUSTERIA. Un’altra frana si è portata via un pezzo di montagna. È avvenuto ieri mattina sulle Dolomiti di Sesto e la “vittima” stavolta è stata la Torre Witzenmann, una vetta della Croda dei Toni (conosciuta anche come Cima Dodici) in territorio bellunese (il Comune è quello di Auronzo) a poca distanza dal confine con l’Alta Pusteria.

Il boato che ha accompagnato il crollo è stato spaventoso. Erano le 10.40 circa e chi stava passeggiando lungo la ciclabile che corre nel fondovalle è stato scosso da un rumore impressionante. “Pareva che stesse venendo giù l’intera montagna”, ha detto qualcuno fra i testimoni.

Mentre l’eco dell’enorme smottamento si diffondeva raggiungendo il paese di Auronzo a valle, si è alzata una gigantesca nuvola di polvere, che ha presto invaso la piccola valle in cui la colata di rocce e detriti è precipitata, la valle del rio Gravasecca. La nuvola è rimasta sospesa a lungo sulle pendici meridionali della Croda dei Toni, dissolvendosi lentamente solo verso mezzogiorno.

Il distacco di roccia, secondo i rilievi a vista condotti nel primo pomeriggio di ieri, si è verificato a una quota intorno ai 2.400 metri, in un’area marginale e impervia. Per quanto non si possa escludere che abbia interessato o sfiorato il percorso della via ferrata intitolata all’alpinista Severino Casara nei pressi del bivacco dei Toni, il crollo non ha destato preoccupazioni dal punto di vista della sicurezza di eventuali alpinisti.
Fuori dalle più popolari rotte escursionistiche estive, la zona in inverno non è frequentata per uscite scialpinistiche o con le ciaspole. Uscite che sono invece possibili sugli itinerari della vicina Val Giralba, individuata in un primo momento (e con un conseguente, superiore livello di allarme) come epicentro del crollo.

Una volta diradatasi la polvere, con la visibilità ritornata normale il distacco di materiale dalla Torre Witzenmann è risaltato subito evidente. Al momento è difficile dare una misura alla massa di sassi e roccia staccatasi e scivolata a valle e non è stato programmato ieri un sopralluogo a piedi o con l’elicottero che potesse definire nei dettagli la situazione. Non lontano dalla Torre Witzenmann, il campanile Vicenza è stato interessato nel 2008 da un’altra frana e, ai conoscitori della zona, il crollo avvenuto ieri è parso comunque molto più consistente.©RIPRODUZIONE RISERVATA













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