L'OPERAZIONE

Frode fiscale da 30 milioni, arrestato promotore bolzanino

A scoprirla l’ufficio delle Dogane di Bolzano e i carabinieri. Evasione Iva con indebite detrazioni



BOLZANO. Una presunta truffa da trenta milioni di euro. A  scoprirla l’ufficio delle Dogane di Bolzano in collaborazione con l’arma dei Carabinieri. Si tratta di un raggiro che sarebbe stato ideato nell’ambito dei rapporti commerciali internazionali nel settore dei prodotti elettronici e di elettrodomestici.

Gli accertamenti sono ancora in corso ma ieri la notizia è stata diffusa con un comunicato stampa in cui si parla di una «complessa frode carosello».

L’inchiesta è stata svolta in gran parte dai carabinieri di Bressanone. Secondo gli inquirenti la maxi frode sarebbe stata realizzata da due cittadini residenti rispettivamente a Bolzano e a Roma. Il soggetto residente a Bolzano era titolare di due società che avrebbe beneficiato dei vantaggi economici finali del raggiro e si avvaleva di due società romane intestate all’altro promotore della attività fiscale illegale, utilizzandole come “cuscinetto” allo scopo di allungare la catena di fatturazione tra i beneficiari finali e venti società fantasma usate fittiziamente per gli approvvigionamenti di merce presso i fornitori comunitari.

Le società bolzanine, al vertice della catena commerciale, avrebbero tratto vantaggio dalla frode, portando indebitamente in detrazione l’imposta e praticando prezzi notevolmente inferiori rispetto a quelli di mercato.













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