“Frutta nelle scuole”: a Merano l’iniziativa non decolla

Le elementari di lingua italiana snobbano la proposta di Provincia e Ministero che prevede per ogni bambino l’assunzione di 43 merende “biologiche”


di Giuseppe Rossi


MERANO. Una mela al giorno toglie il medico di torno, recita un vecchio detto popolare. Mela o altro frutto che sia, è noto comunque come la regolare assunzione dei salutari cibi prodotti dalla natura favorisca la crescita e il benessere fisico nelle giovani generazioni e contribuisca a tenere lontane dagli adulti alcune tra le più diffuse patologie. Mangiare sano, insomma, ricchezza di vitamine, ecco il segreto sul quale punta il progetto dedicato alle scuole ed in particolare agli alunni delle elementari.

Nessuna delle scuole elementari di lingua italiana della città, però, ha ancora risposto all'appello dell'iniziativa "frutta nelle scuole", ovvero la manifestazione patrocinata dalla Provincia e promossa dal ministero delle politiche agricole e della salute per aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini. La proposta, che si concentrerà con la consumazione nelle pause scolastiche di mele e di brevi lezioni sui vantaggi e sulla bontà del mangiare frutta, fino a oggi ha raccolto l'adesione, almeno stando ai dati del sito internet della Provincia, di sole due scuole meranesi, le elementari Wolkenstein di via Monte Tessa e le Schweitzer di via XXX Aprile. Ma per aderire c'è ancora tempo fino al 10 maggio.

A livello provinciale hanno aderito già 8 mila alunni di 627 classi di 104 scuole elementari altoatesine. Ogni bambino fruirà di 43 porzioni di frutta/verdura come merenda per la pausa grazie al progetto "Frutta nelle scuole". In Italia partecipano al progetto 6.600 scuole con oltre un milione di alunni. In provincia di Bolzano potrebbero aderire all'iniziativa 12.718 alunni, ma tale quota finora non è mai stata raggiunta. Mancano all'appello circa 5 mila alunni, come sottolinea Andreas Werth, direttore dell'Ufficio servizi agrari della Provincia.

In altre realtà regionali italiane, invece, il numero delle richieste risulta essere il doppio rispetto al quello dei partecipanti. Complessivamente sono state distribuite 35.000 mele di 13 varietà differenti, di cui 5 altoatesine messe a disposizione dai consorzi della frutta locali. Accanto alla distribuzione di frutta e di spremute, il progetto è integrato con 13 giornate incentrate sulla frutta, con filmati e materiale didattico.

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