Funivie Merano 2000, un utile di 90 mila euro

Nel 2016 il miglior risultato di sempre sul fronte dei ricavi pari a 5,84 milioni Spese per revisione della cabinovia di Falzeben e raddoppio della pista Wallpach


di Giuseppe Rossi


MERANO. Chiude in utile, un piccolo utile ma è costretta a guardare alle nuove sfide in arrivo per i prossimi anni Funivie Merano 2000 spa, l’azienda a maggioranza assoluta in mano al Comune di Merano. Nei giorni scorsi i vertici dell’azienda hanno presentato al consiglio comunale il resoconto della loro attività per l’anno 2016. Il risultato operativo dell’azienda è pari a 90 mila euro di utile, a conferma in cui i tempi in cui il Comune era costretto a infilare soldi a palate nella società per tenerla in piedi sono lontani anni luce (negli anni 2001-2002 si chiudeva con quasi 400 mila euro di perdita all’anno).

Ma l’utile è solo una piccola parte, anche se importante, delle informazioni che sono state consegnate ai consiglieri comunali. I due pesi più importanti che gravano sulla spa a capitale pubblico sono i mutui aperti per rifare la funivia della val di Nova nel 2010 e le sfide future, prima di tutto la revisione ventennale a cui deve essere sottoposta la cabinovia di Falzeben.

Ma c’è anche un piano degli investimenti già pianificato per i prossimi dieci anni fino ad arrivare al 2028. Seggiovie, funivie, Alpinbob sono strutture che vanno non solo manutenzionate, ma anche sostituite dopo trent’anni di vita, anche perchè rischiano di essere talmente obsolete da allontanare anziché avvicinare i clienti. Partiamo dai debiti bancari. Funivie Merano 2000 aveva ottenuto 18,3 milioni: tolti i contributi pubblici e avviato il piano di ammortamento siamo oggi a 6,42 milioni ancora da restituire. Sette anni dopo l’investimento resta un terzo del debito contratto ancora da restituire. A fare da garanzia, oltre alle strutture esistenti, ci sono i 9,6 milioni di capitale, pacchetto azionario detenuto per il 64,2% dal Comune di Merano.

Per la prima volta in bilancio appare ufficialmente il nuovo socio che ha rilevato le azioni della Hypobank Vorarlberg, entrata nella Merano 2000 spa dopo il fallimento della Lanabau di Serafin Unterholzner. Ora il 23,4% del pacchetto azionario è detenuto dalla Alpe di Siusi spa, azienda che gestisce gli impianti di risalita del comprensorio dello Sciliar.

La revisione della cabinovia di Falzeben è una spesa che difficilmente la società riuscirà a finanziare con le proprie entrate e quindi il consiglio d’amministrazione dovrà valutare se ricorrere nuovamente all’aiuto delle banche. Ma la società ha in mente un altro investimento di peso, ovvero il raddoppio della pista da sci Wallpach, portandola a una larghezza di 40 metri lungo il chilometro di discesa, sacrificando alberi, creando un sottopasso pedonale e dotandola di impianto di innevamento artificiale.

Ma gli impegni futuri non possono mettere in un angolo i risultati ottenuti nel 2016. Anche se il cash flow, ovvero l’ammontare delle risorse finanziarie nette prodotte dall’impresa lo scorso anno, è stato in calo rispetto al 2015 (1,41 milioni contro 1,60) va segnalato che il 2016 sul fronte dei ricavi ha fatto registrare il miglior risultato di sempre, ovvero 5,84 milioni di euro.

Dal 2011 la società è stabilmente sopra i 5 milioni di guadagni lordi. L’ultimo capitolo resta il futuro della presenza pubblica nella società di gestione, o la sua permanenza nel ruolo di azionista con in mano la maggioranza assoluta.

Da decenni si discute se gli impianti di Merano 2000 debbano rimanere una risorsa per tutti i cittadini, con impianti non per agonistici ma accessibili a tutti, anche a chi di soldi in tasca non ne ha troppi. E dopo l’ingresso nella spa negli anni scorsi dei Comuni di Avelengo, Tirolo e Scena, finalmente coinvolti, ora forse Merano potrebbe iniziare a pensare a scendere sotto il 50% del pacchetto azionario, coinvolgendo altri partner magari con esperienza nel settore.













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