BOLZANO. Nuova doccia gelata per Rita Mattei (Lega): sfumato l’ingresso nella giunta provinciale, ieri mattina è arrivata a Trento come assessora regionale in pectore. Ma è ancora una delusione. Il caso sulla vicepresidenza di giunta le costerà probabilmente il posto, perché la Svp non sembra intenzionata ad arrivare addirittura a un allargamento a sette della giunta. Solo così ci sarebbe posto per la leghista bolzanina. «Noi insistiamo sulla giunta a sette, il mio ingresso sarebbe a costo zero, perché percepisco già l’indennità di vice presidente del consiglio provinciale», commenta Rita Mattei, «Non si tratta della mia persona, ma di non accettare una penalizzazione del gruppo italiano dell’Alto Adige». Su donne, incarichi e quote rosa si è accesa ieri la discussione in consiglio regionale, prima che esplodesse il caso della giunta. Tra le polemiche, è stato eletto un terzetto di segretari questori tutto al maschile: Alessandro Savoi (Lega, 17 voti), Helmut Tauber (Svp, 14 voti) e Alessandro Urzì (Fratelli d’Italia, 13 voti). Solo undici voti per Lucia Coppola (Futura 2018), a favore della quale Sandro Repetto (Pd) aveva rinunciato alla propria candidatura.

Perché questo è un altro dato di ieri: con Lucia Coppola è rimasta al palo la questione di genere e anche il centrosinistra. Ora eventuali ricorsi sulle quote potrebbero tenere sub judice le scelte di ieri. Già eletto il presidente del consiglio regionale Roberto Paccher, manca solo il vice presidente del consiglio regionale. Mercoledì prossimo si dimetterà Thomas Widmann, attuale vice presidente, nel frattempo entrato in giunta provinciale.

E in maggioranza si rivede Ugo Rossi (Patt). L’ex presidente trentino, ora all’opposizione, ha partecipato alla seduta dei capigruppo della maggioranza regionale. Per continuità di alleanza con la Svp, ha spiegato. (fr.g.)

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