Furiosa lite in classe, arriva la polizia

Istituto tecnico Galilei, il preside ha chiamato le forze dell’ordine per separare un gruppo di giovani, tre denunciati


di Susanna Petrone


BOLZANO. Lite furibonda in classe fra tre ragazzi dell’istituto tecnico Galilei di via Cadorna: il preside Calogero Arcieri costretto a chiedere l’intervento della polizia. «Non c’era modo di farli ragionare - spiega il dirigente scolastico -. Ho chiamato il 113. A quindici anni devi essere in grado di confrontarti in modo civile con il prossimo». I tre studenti sono stati denunciati.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, tutto sarebbe iniziato ieri mattina tra la seconda e la terza ora di lezione. Due studenti delle Iti avrebbero iniziato a discutere tra di loro per futili motivi: il primo, infatti, doveva dei soldi al secondo, ma si rifiutava di ripianare il debito. Anzi, lo prendeva in giro per essersi fidato di lui. A quel punto, sarebbero intervenuti altri due ragazzi, per difendere le posizioni dei rispettivi amici. Sarebbero stati quest’ultimi a far degenerare la situazione.

Inizialmente, i due giovani si sarebbero insultati pesantemente prima di passare alle mani. Poi, all’improvviso, la rabbia ha prevalso e sono volati schiaffi e spintoni, e poi calci. Sono dovuti intervenire i compagni di classe per fermare la rissa. Un terzo giovane si sarebbe intromesso, agitando ulteriormente gli animi.

L’insegnante, una volta entrato in classe, ha cercato di tranquillizzare tutti, senza successo. Ha dovuto chiamare il preside Calogero Arcieri (che li conosce, visto che insegna in quella classe).

«Quando sono arrivato - spiega -, i ragazzi erano già stati separati e venivano tenuti da altri studenti. Continuavano a insultarsi. Ribadisco: a quindici anni devi essere in grado di comportarti come un adulto. Devi capire che non puoi alzare le mani o insultare in questo modo chi hai di fronte». I tre studenti più aggressivi sono stati separati: uno è stato portato in segreteria, mentre gli altri due sono stati accompagnati in un’altra stanza. Ma invece di tranquillizzarsi, sono passati alle minacce. Per porre fine alla lite, c’è voluto l’intervento della polizia. «Forse così capiranno la lezione - racconta il dirigente scolastico -. Devono imparare a controllarsi. Non ci si può aggredire in questo modo. Purtroppo, sono cose che possono succedere. Ma il nostro istituto punta molto sulla prevenzione. Ogni anno facciamo venire a scuola i carabinieri con i cani antidroga. Ovviamente, non annunciano il giorno del loro arrivo. Serve per tenere “pulita” la scuola. Le liti, poi, fortunatamente non sono così frequenti. Capita, forse, una volta ogni due anni. Un buon dato, se si pensa che l’istituto tecnico ha novecento studenti». Il preside sta valutando se sospendere i giovani coinvolti. «Gli agenti gli hanno fatto la ramanzina - conclude Arcieri -. Ma non puoi alzare le mani ogni volta che ti trovi in difficoltà o chi ha di fronte non la pensa come te». Intanto, in tre sono stati denunciati.

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