Furti in serie all’Interspar Ex dipendenti a processo 

La posizione processualmente più pesante è quella di una ex cassiera Avrebbe fatto uscire la merce con un escamotage legato agli scontrini emessi



BOLZANO. Furono sostanzialmente scoperti con le “mani nel sacco”, denunciati e costretti alle dimissioni. Ora sono finiti davanti alla giudice Carla Scheidle. I più debbono rispondere di furto aggravato ed il processo non si annuncia una “passeggiata”. I nove imputati sono Alessandra Timpano di 29 anni; Mehrez Ben Taieb Ayari, tunisino di 48 anni; Antonella Turetta di 47 anni; Giada Mazzoleni di 26 anni; Moreno Paparella di 34 anni; Sara Crisci di 32 anni, Bruno Codogno di 58 anni; Narcisa Valcanaia di 57 anni e Sergio Milani di 62 anni. Sono tutti bolzanini. Le loro posizioni processuali sono diversificate. Tutti, ad eccezione di Sara Crisci, sono accusati di aver messo a segno una serie di furti ai danni del punto vendita Interspar (del gruppo Aspiag) per il quale lavoravano. La posizione apparentenmente più pesante, sotto il profilo processuale, è quella di Antonella Turetta coinvolta in molti dei furti contestati anche perchè il gruppo avrebbe spesso contato sulla sua complicità in quanto cassiera in servizio proprio all’Interspar. In molte occasioni, infatti, il mancato pagamento della merce sottratta dal punto vendita sarebbe stato reso possibile omettendo l’emissione della bolletta destinata alla cassa con il cosiddetto scontrino. Il sistema prevedeva l’emissione di scontrini “reso vuoti” che avrebbero permesso di far uscire la merce dal punto vendita senza dare nell’occhio. L’indagine non ha permesso di ricostruire nel dettaglio tutte le persone coinvolte. Il 15 luglio 2014, ad esempio, sarebbe stato messo a segno un furto da Antonella Turetta in collaborazione con un uomo che non è stato possibile identificare. Tutti gli ex dipendenti Aspiag sotto processo per i furti devono rispondere di aver commesso il fatto “con abuso del rapporto di prestazione d’opera” proprio per il vincolo lavorativo esistente. Antonella Turetta deve rispondere anche del furto di tre televisori marca “Samsung” sottratti sempre dall’Interspar di via Buozzi. Due dei tre apparecchi sarebbero poi stati venduti a Sara Crisci che deve rispondere solo di “Acquisto di cose di sospetta provenienza”. Si tratta di una contravvenzione (di cui all’articolo 712 del codice penale) di cui Sara Crisci è stata chiamata a rispondere per aver acquistato i due televisori senza averne prima accertato la provenienza. Ieri in occasione della prima udienza il giudice ha concesso un breve rinvio per verificare eventuali richieste di riti alternativi.

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