Fusione Sel-Aew, Januth non firma

La giunta non dà al sindaco il mandato per siglare l’accordo. Trattative per tutta la giornata, elaborato un nuovo testo


di Giuseppe Rossi


MERANO. Giornata da brividi ieri per la fusione di Aew e Sel, di cui è prevista domani la firma ufficiale in Provincia. Per tutta la giornata di ieri la firma è sembrata a rischio. Solo nel tardo pomeriggio, dopo riunioni, telefonate e trattative durate tutta la giornata, si è prospettato un accordo, discusso poi nella assemblea soci di Aew e successivamente nel consiglio di amministrazione, riunito in serata. Oggi torneranno a riunirsi la giunta di Merano e l’assemblea soci di Aew. Il caso è scoppiato ieri mattina, ma era nell’aria da giorni. In una seduta di giunta comunale straordinaria durata poco meno di un’ora, il sindaco Günther Januth non è riuscito a convincere i colleghi assessori (erano solo in 5, lui compreso, il minimo per garantire la validità della seduta) a dargli mandato ufficiale per la firma del contratto prevista domani tra Provincia, Comuni di Merano e Bolzano, Sel e Aew. Non bastava il via libera del consiglio comunale ottenuto la settimana scorsa? Pare di no e questo perché le due delibere con allegati emendamenti approvati dai due organismi non sono identiche. Il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli, stando a un emendamento di Guido Margheri (Sel) approvato dal suo consiglio comunale, al termine dell’operazione di riassegnazione delle concessioni dovrà ritornare in consiglio per ottenere un secondo voto favorevole. Lo stesso documento voto presentato dal Pd a Merano era invece stato bocciato dall’aula. Questa incongruenza rischierebbe di mettere in difficoltà il primo cittadino di Bolzano, che si vedrebbe spiazzato qualora il suo consiglio comunale, a concessioni assegnate, non ripetesse il voto positivo di una settimana fa. Di qui la richiesta a Januth di agire nello stesso modo. Januth non se l’è sentita di assumersi da solo la responsabilità di una firma sabato mattina in presenza di questa discordanza di documenti votati dai due consigli comunali e ha chiesto l’avallo della giunta. A sorpresa, però, il via libera non è arrivato, soprattutto dopo le perplessità sollevate dai due assessori di Alleanza per Merano Nerio Zaccaria e Carmelo Genovese. Troppi in questi mesi i cavilli giuridici, le interpretazioni, le correzioni che si sono succeduti per rendere sereno un avallo alla firma di sabato. «Un pasticcio clamoroso», protesta Alberto Sigismondi di Fratelli d’Italia. La soluzione prospettata prevede un accordo integrativo a latere, che tenga conto delle discordanze tra le due delibere. Il testo, presentato ieri mattina alla giunta di Merano è stato considerato inaccettabile, perché Bolzano nel testo si metteva al riparo da qualsiasi responsabilità nel caso la fusione dovesse saltare in seguito alla riassegnazione delle concessioni. Durante la giornata si è trattato per elaborare un nuovo testo a latere, che potesse essere accolto da Merano e dalla Provincia. Esso prevede ancora che il consiglio di Bolzano torni ad esprimersi dopo la riassegnazione delle centrali, ma è stata limata la parte che garantiva inizialmente ampia discrezionalità. Già il contratto, è stato sottolineato ieri, prevede una forbice del 6% in più o in meno del valore di Bolzano e Merano o della Provincia nella nuova società. Se le assegnazioni modificheranno in modo più sensibile le quote, la fusione potrà essere annullata. Questo testo verrà esaminato oggi dalla giunta meranese e dalla assemblea dei soci Aew. Se arriverà il via libera, come probabile, sabato verrà siglato il contratto per la fusione. Ne è convinto il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli: «È una successione di atti che va rigorosamente salvaguardata in prospettiva di eventuali ricorsi. Nessun problema politico, sabato si firma l'accordo di programma».

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