Galilei, gli studenti protestano «Vogliamo sentire tutti»»
BOLZANO. Giacomo Fabris, quarto anno al "Galilei", rappresentante d'istituto e presidente della consulta studenti, non ha intenzione di dare ai presidi, men che meno al suo, lezioni di gestione di un...
BOLZANO. Giacomo Fabris, quarto anno al "Galilei", rappresentante d'istituto e presidente della consulta studenti, non ha intenzione di dare ai presidi, men che meno al suo, lezioni di gestione di un dibattito democratico. Ma quasi. E infatti dice: «Anche al Galilei è stato ospitato l'architetto Scolari che parlava del progetto Benko. Lo ha invitato il nostro preside. E per un'ora ha esposto le sue tesi. Ma da domani il microfono lo teniamo in mano noi». Perché la notizia è questa: le giornate di autogestione, tradizionale rito primaverile al Galilei, saranno dedicate alla consultazione popolare sul progetto Benko. Per due ragioni. La prima è che l'autogestione capiterà proprio nel bel mezzo della settimana dedicata al voto (27-3), e cioè il 30 e 31 marzo e il primo aprile. La seconda è che gli studenti vorrebbero gestire direttamente la questione. «È nostra intenzione - dice il rappresentante dell'istituto - che sia uno studente a moderare di volta in volta il dibattito sul Kaufhaus e a questi dibattiti, perché saranno più d'uno, inviteremo un esperto schierato per il sì ed uno per il no. Non consentiremo più la presenza di un solo opinionista. Il moderatore farà le domande e passerà il microfono all'uno e all'altro. E poi chiunque potrà intervenire». Perché, da voi giovedì scorso non è avvenuto così? «Direi di no. C'erano circa 300 studenti e l'architetto ha esposto le sue tesi, molto critiche, in assoluta libertà. Avrebbe dovuto esserci un contraddittorio, almeno così ci era stato detto. Ma non c'era...». Giacomo Fabris aggiunge anche questo: «Siamo consapevoli che non esiste su questa materia così dibattuta una tesi imparziale. E nessuno in grado di impersonarla. Ma proprio per questo la presenza di più soggetti che la pensano in modo diverso è essenziale». Un'altra osservazione che lo studente si sente di fare è questa: «L'architetto Scolari è stato presentato, appunto, solo come architetto. Ho chiesto a molti ragazzi anche di terza se sapessero delle sue posizioni e della sua partecipazione ai vari comitati e mi hanno risposto di no. E forse è naturale che studenti di 16 anni non lo sappiano. Per questo noi vogliamo specificare di volta in volta qual'è la collocazione sul tema dei singoli esperti. Perché più informazioni si danno meglio è». (pc)