Giallo di via Virgilio, bloccata l’autopsia

La famiglia della vittima ha chiesto il rinvio per nominare un proprio consulente: «Vogliamo tutta la verità»


di Alan Conti


BOLZANO. Vogliono la verità. Vogliono capire che cosa ha provocato la morte di loro figlio, che prima d’ora, non aveva mai avuto particolari problemi di salute.

Il corpo dell’uomo, 41 anni originario della zona del Cadore, è stato trovato, venerdì sera, nell’appartamento di un amico di Bolzano, al civico 6 di via Virgilio (laterale di Corso Libertà e via Cesare Battisti).

Motivi più che legittimi quelli avanzati dai familiari, ieri pomeriggio, poco prima dell’inizio dell’esame autoptico, affidato dal sostituto procuratore Igor Secco a Guido Mazzoleni, primario del reparto di anatomia patologica dell’ospedale San Maurizio. Le procedure a quel punto sono state immediatamente bloccate.

Martedì in Procura arriveranno gli avvocati della famiglia, sconvolta dall’accaduto, e il pubblico ministero Secco nominerà il perito indicato dai parenti, oltre ovviamente al dottor Mazzoleni.

L’autopsia, a questo punto, si farà nella giornata di mercoledì. Un primo esame esterno non ha evidenziato segni di violenza, ma la morte dell’uomo resta avvolta dal mistero.

Non è detto però che l’esame darà subito una risposta alle tante domande della famiglia e degli investigatori. Molto probabilmente bisognerà attendere i risultati istologici e quelli tossicologici, per capire se la vittima possa aver assunto sostanze stupefacenti. Ipotesi questa esclusa in maniera categorica dai familiari.

Intanto, proseguono le indagini da parte della polizia che per prima, venerdì sera, è intervenuta nell’appartamento al civico di via Virgilio, dopo la chiamata dell’amico che lo ospitava in casa da alcuni giorni: a quanto pare avrebbe dovuto trascorrere in città una breve vacanza.

Ha raccontato di averlo trovato disteso nel letto ormai privo di vita, rientrando casa dal lavoro, nel pomeriggio di venerdì. Sembrava dunque una morte naturale, poi però qualcosa deve aver indotto il sostituto procuratore Secco a far sigillare - disponendone il sequestro - l’appartamento e a fare ulteriori approfondimenti. L’amico della vittima, che ci abita in affitto da alcuni anni, è stato risentito dagli uomini della squadra mobile, diretta da Giuseppe Tricarico.

La polizia ha voluto ricostruire nel dettaglio le ultime ore di vita del quarantenne cadorino che nessuno, nel palazzo di via Virgilio, aveva mai notato, proprio perché era arrivato a Bolzano da pochi giorni.

Unico particolare: quei rumori strani che qualche vicino dice di aver sentito nel pomeriggio di venerdì. Provenivano proprio dall’appartamento posto ora sotto sequestro.

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