Ginecologia, pochi medici L’ambulatorio è “ridotto” 

Volanti (Anaao): «Personale in difficoltà, vanno via per i turni massacranti» Girardi (Ospedale): «Stentiamo a sostituire le figure perse. Urgenze garantite»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Mancano medici e il reparto di Ginecologia del San Maurizio, in difficoltà con l’organico, si vede costretto a ridurre l’ ambulatorio. In questi giorni, nella nostra redazione, sono arrivate le proteste di alcune pazienti chi si sono viste cancellare o rimandare la visita senza un’apparente spiegazione e adesso il direttore medico dell’ospedale, Flavio Girardi, fa chiarezza. «Siamo in difficoltà con l’organico - ammette -. Alcuni medici hanno cambiato sede, altri sono in malattia ed abbiamo anche personale in maternità. E stentiamo a sostituire le figure perse. Per questo abbiamo deciso di ridurre alcune attività ambulatoriali ed abbiamo fatto questa scelta per riuscire a coprire i turni, le urgenze e le emergenze ed ancora le guardie, le reperibilità oltre e tutta l’attività oncologica». Claudio Volanti - segretario provinciale del sindacato Anaao - spiega che l’ospedale centrale non può lavorare in eterna emergenza: «Il Pronto soccorso e la Medicina sono in costante carenza di personale che si sta estendendo a tutto il nosocomio. E adesso il problema è anche della Ginecologia. La verità che nessuno vuol sentire è che i medici, sottoposti a turni massacranti, appena possono chiedono il trasferimento e se ne vanno altrove. In questo momento Bolzano risulta sovraccarica mentre per esempio in Ginecologia all’ospedale di Brunico lavorano molti colleghi con contratto d’opera che potrebbero essere trasferiti nel capoluogo. Per offrire una boccata d’ossigeno. A questo punto chiediamo all’Asl quanti sono i medici che prestano servizio nei vari Comprensori, per riequilibrare il lavoro. Facciamo presente inoltre che Brunico non ci risulta essere nel Cup provinciale». Va anche detto che la Ginecologia di Brunico è ben gestita dal primario Martin Steinkasserer mentre Bolzano è in attesa che venga nominato il sostituto di Sergio Messini, in pensione a fine 2018. Ed a proposito di cronica carenza di medici a far sentire la propria voce a livello nazionale nei mesi scorsi erano state le singole società scientifiche, dai cardiologi ai geriatri, preoccupati per la mancanza di ricambio generazionale. E gli ultimi numeri forniti dall'Anaao nazionale mettono in luce come, a passarsela male in futuro, saranno parecchie specialità. «Nei prossimi 5 anni (2018/2022) usciranno dal Servizio sanitario nazionale per pensionamento circa 30.000 medici ospedalieri, cui sono da aggiungere ulteriori 5.000 specialisti tra universitari e ambulatoriali convenzionati. Senza misure correttive, rapide e mirate, potremmo dunque trovarci a dover “importare” pediatri, igienisti, cardiologi e chirurghi. Le specialità maggiormente carenti in tutta Italia sono Pediatria, Chirurgia, Ginecologia, Medicina interna, Cardiologia e Ortopedia».













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Davide Pasquali

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