l'allarme

Gioco d'azzardo, i giocatori patologici sono saliti a settemila

Ci sono poi altri 12 mila giocatori problematici (4% del totale). Dal 2010 in poi a Rodengo in cura 30-40 pazienti l’anno


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Chi (ancora) sostiene che non si possono quantificare i giocatori d’azzardo patologici (Gap) sbaglia di grosso. In Alto Adige sono saliti a quota 7.500, pari all’1,3-1,8% della popolazione, a cui bisogna aggiungere altri 12.000 giocatori definiti “problematici” per un totale di 4,1% giocatori «eccessivi», che spesso trascinano nel baratro intere famiglie. Che pesano, inevitabilmente, sui servizi sociali.

«Lo Stato, nell’era Berlusconi, - commenta Helmut Zingerle, responsabile del Centro terapeutico Bad Bachgart di Rodengo - ha aumentato le occasioni di gioco a dismisura. E ciò ha comportato, nel corso degli anni, un aumento di pazienti affetti da ludopatia. L’azzardo inizialmente dà soddisfazione, grazie a micro-vincite, poi arrivano la disperazione e la depressione. Uscirne è dura, perché bisogna essere in grado di trovare un’altra ragione di vita».

Non ci sono, peraltro, solo i giocatori problematici, ma anche quelli occasionali. Più o meno 156 mila altoatesini giocano al Gratta & Vinci e, di questi, oltre 15 mila giocano con cadenza settimanale. Segue il Lotto-Superenalotto, (55 mila persone) ma si collocano sopra i 10 mila giocatori annui anche lotterie nazionali, casinò, totocalcio, Win for life e i vari giochi di carte (poker e black jack esclusi). Ci sono anche - secondo l’Astat - 10mila altoatesini dediti alle speculazioni di borsa. Alle slot giocano 8mila altoatesini e di questi 1.500 a cadenza almeno settimanale.

All’Eurac si sono confrontati esperti locali e nazionali che oltre a fornire cifre aggiornate su un fenomeno in costante crescita hanno analizzato anche lo sviluppo cerebrale delle dipendenze, l’impulsività e la propensione all’azzardo, le alterazioni cognitive e comportamentali nel Gap, le offerte terapeutiche ma anche la cornice normativa altoatesina con il distanziometro. Giovanni Biggio si è soffermato sulla propensione al gioco d’azzardo dei ragazzi e degli anziani. «I teenager hanno, spesso, un chiaro impulso a trasgredire e giocano, sempre più spesso, online con la carta di credito del papà o del nonno. La dipendenza, per i ragazzini, comporta la perdita del sonno e una maggiore aggressività. Ci imbattiamo, spesso, in cyberbulli che vanno costantemente monitorati».

Stefano Lombardo, che ha curato l’indagine per conto dell’Astat, ha spiegato che il giocatore tipo «è maschio, giovane e spesso con una situazione lavorativa precaria». A provocare dipendenza sono, spesso, anche i Gratta & Vinci.

Il gioco d'azzardo patologico - hanno concluso i relatori - è spesso associato all'uso di sostanze stupefacenti, all'abuso alcolico e alla presenza di patologie psichiatriche. Colpisce particolarmente i giovani, sebbene gli adulti e gli anziani non ne siano affatto esenti.













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