alto adige nel cuore

Giovannetti: «I soliti noti fuori dalla civica di centrodestra»

BOLZANO. Sì alla lista unica del centrodestra, da abbinare alla Lega. Senza veti reciproci, ma con una condizione: «Una sferzata di novità». Gabriele Giovannetti (Alto Adige nel cuore), consigliere...



BOLZANO. Sì alla lista unica del centrodestra, da abbinare alla Lega. Senza veti reciproci, ma con una condizione: «Una sferzata di novità». Gabriele Giovannetti (Alto Adige nel cuore), consigliere comunale uscente, conferma, come Alessandro Urzì, i contatti in corso per arrivare alle prossime comunali con una lista unica di diverse anime del centrodestra, «senza CasaPound, direi». E aggiunge Giovannetti: «Indispensabile sarà anche il rapporto con la Lega Nord. La gente non capirebbe se, con condizioni così propizie, il centrodestra dovesse presentarsi diviso». Si parla molto di questa lista civica, cui si dichiarano tutti favorevoli, ma Giovannetti precisa: «L'Alto Adige nel cuore è disponibile e si farà sicuramente promotore di una lista civica unitaria dell’area alternativa al Partito democratico, che porti il centrodestra a vincere le elezioni e a governare Bolzano. Lo chiedono gli elettori e ce lo insegnano Laives e Brunico. Non basta però chiamare un'aggregazione "lista civica", perché essa sia attrattiva. È bene iniziare a dare qualche contorno a questo progetto per come lo intendiamo noi. Affinché il progetto sia vincente, sarà necessario che tutte le forze che si riconoscono in un'area di centrodestra di responsabilità partecipino, accettando così come faremmo noi di fare un passo indietro sul simbolo. Se una delle forze principali del panorama si chiamasse fuori, si perderebbe infatti il valore del progetto». Una civica, aggiunge, «resta un contenitore vuoto, se non viene riempita di proposte. Noi stiamo già iniziando a lavorare». E poi il tema del rinnovamento dei candidati: «Se si vuole costruire qualcosa di nuovo, è essenziale che chi si mette a disposizione per comporre la lista non appartenga al passato politico. Questo soprattutto per una questione di credibilità. Come si fa a proporre un progetto nuovo con i soliti volti, molti dei quali ormai anche privi di una reale forza elettorale?».













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