la manifestazione anti moschea di cinque anni fa

Giunta interrotta, Artioli rischia

Ieri sentiti tre testimoni della difesa. Sentenza il 26 novembre



BOLZANO. Per Elena Artioli non è solo una questione di principio: l’eventuale conferma della condanna per interruzione dei lavori della giunta comunale (a seguito di una protesta messa in atto il 13 ottobre 2009), potrebbe far scattare la tagliola prevista dalla legge Severino che prevede la ineleggibilità in caso di condanne penali. Anche per questo (a differenza di Maria Teresa Tomada e di Paolo Bassani) Elena Artioli ha confermato l’opposizione al decreto penale di condanna (4 mesi convertiti in 4500 euro di ammenda) e ieri ha affrontato la prima udienza. La consigliera provinciale (che è difesa dall’avvocato Flavio Moccia) ha ottenuto il processo con rito abbreviato, condizionato però dall’audizione di tre testimoni che sono stati sentiti ieri mattina. Come si ricorderà la manifestazione di protesta organizzata a nome di alcuni cittadini (contro il progetto di una moschea in viale Trento) aveva provocato l’interruzione di un paio di minuti dei lavori della giunta comunale, riunita alla presenza del sindaco Spagnolli (che con i cittadini aveva un appuntamento). Ieri hanno testimoniato in aula (giudice Scheidle, Pm Sacchetti) Antonella Arseni (ex capo di gabinetto del Comune di Bolzano), la giornalista Miriam Barbera e Claudio De Gasperi (membro all’epoca della segreteria della Lega Nord che era presente ai fatti assieme al vicequestore). La sentenza il 26 novembre.©RIPRODUZIONE RISERVATA













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