Giustizia, dallo Stato personale e palazzi

Ok alla norma, alla Regione i costi dei 400 dipendenti. Cedute le sedi. Kompatscher: giustizia, polo in via Duca d’Aosta


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Arriva la rivoluzione sulla giustizia. Il governo Gentiloni ha approvato ieri la norma di attuazione che trasferisce alla Regione le funzioni amministrative sul personale amministrativo (esclusi dunque magistrati e quattro dirigenti apicali tra Alto Adige e Trentino). Dal 1 gennaio 2017 circa 400 dipendenti della Giustizia, tra personale amministrativo e organizzativo, passeranno alla Regione: così prevede la norma di attuazione elaborata dalla Commissione dei Dodici (presidente Lorenzo Dellai), adottata ieri con decreto legislativo dal Consiglio dei ministri, alla cui seduta ha partecipato il presidente della Regione Arno Kompatscher. È una svolta cui la Provincia di Bolzano lavorava da oltre dieci anni. E non arrivano solo 400 persone in carico alla Regione, che potrà a sua volta delegare le funzioni alle Province di Bolzano e Trento. L’operazione finanziaria è assai più complessa. La norma di attuazione prevede la cessione alla Regione di tutte le sedi che ospitano gli uffici giudiziari di proprietà statale: l’esempio più eclatante per Bolzano è il Palazzo del tribunale, cui si aggiungono altre sedi, tra Bolzano e sedi periferiche. «È previsto il vincolo sull’uso», precisa Kompatscher. La Regione dovrà sostenere invece il pagamento degli affitti degli uffici giudiziari collocati in immobili di proprietà privata. E per tutte le sedi le manutenzioni saranno a carico della Regione. In passato i lavori di manutenzione spettavano ai Comuni, che dovevano essere rimborsati dallo Stato: Bolzano ha rivendicato per anni un credito pesante dal ministero.

Tutta l’operazione, tra le più importanti chiuse con il governo negli ultimi anni, ricade nell’accordo finanziario tra Bolzano, Trento e lo Stato.

I costi del personale e della gestione della struttura tra Bolzano, Trento, Rovereto e sedi periferiche ammontano a circa 25 milioni all’anno (la media degli ultimi tre anni). Tale cifra, ricorda Kompatscher, «rientra nell'ambito del contributo delle due Province autonome e della Regione al risanamento del debito pubblico». Insomma, la Regione si farà carico dal 2017 del finanziamento della giustizia (magistrati esclusi) nel proprio territorio e tale cifra verrà defalcata da quanto dovuto come quota per il risanamento della finanza pubblica (476 milioni dall’Alto Adige). «Tutto ciò che eventualmente spenderemo in più, ad esempio per assumere più personale, sarà a carico del nostro bilancio», anticipa Kompatscher, che prospetta una svolta anche nel settore della magistratura: «La norma prevede la possibilità di accordi con il ministero della Giustizia per l’apertura di concorsi statali per aumentare l’organico dei magistrati, che resterebbero nel ruolo statale, ma i cui costi verrebbero sostenuti dalla Regione, interessata a garantire tempi più celeri». Quanto agli immobili, Kompatscher conferma la volontà di razionalizzare. La norma di ieri si aggiunge alle funzioni regionali sui giudici di pace. «Prevediamo la costruzione di un polo giudiziario in via Duca d’Aosta», anticipa Kompatscher, «Verrà abbattuto il palazzo dell’ex catasto per costruire una sede nuova e ampliata che ospiti gli uffici dei giudici di pace ed eventualmente altro». Quella di ieri, riassume, «è la dodicesima norma di attuazione approvata in questa legislatura, un risultato soddisfacente per il quale dobbiamo ringraziare sia i membri della Commissione, sia i parlamentari altoatesini a Roma». Avviate le trattative sindacali per i 400 dipendenti, che hanno un diritto di opzione per restare eventualmente nell’organico statale. Soddisfatto Dellai: «Passaggio di valenza istituzionale straordinaria».

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