«Gli alpini non vengono per il Monumento»

Scafariello (Ana): sarà una grande festa, non cadremo nelle provocazioni politiche


Marco Rizza


BOLZANO. «Il Monumento, tutti a parlare del Monumento. Ma gli alpini mica vengono a Bolzano per vedere il Monumento. Vengono per la sfilata. Per cantare, per fare festa, anche per fare baldoria, non certo per i monumenti fascisti».

Ferdinando Scafariello è il presidente dell'Ana Alto Adige, la sezione provinciale dell'associazione nazionale alpini che sta organizzando l'adunata nazionale a maggio a Bolzano. Si muove su un crinale scivoloso: portare 200-300 mila persone (penne nere e familiari) da tutta Italia in una città in perenne isteria etnica. E ora deve fare i conti con la decisione di fare terminare il corteo proprio in piazza Vittoria, alle spalle del Monumento.

Il percorso è definito?
Sì, salvo sorprese. Si parte di via Milano, incrocio con via Montecassino; si risale per via Milano, via Torino, via Roma, si prosegue per corso Italia e piazza Mazzini, poi corso Libertà e si conclude in piazza Vittoria, dove c'è uno slargo sufficiente per un deflusso sicuro dei partecipanti.

La scelta di piazza Vittoria non vi vede entusiasti.
Avremmo preferito passare al di là del Talvera e sciogliere il corteo dopo il ponte. Ma ci è stato detto che per la sicurezza è meglio piazza Vittoria, perché ci sono vie di fuga in via San Quirino, lungo le passeggiate, verso il centro, verso piazza Quattro Novembre. Noi ci atteniamo alle indicazioni dei tecnici. D'altra parte aspettiamo 70-90 mila persone al corteo, forse di più, quindi la questione sicurezza è decisiva. E noi non vorremmo entrare nel dibattito sul Monumento, cerchiamo in tutti i modi di restarne fuori, sono gli altri che ci tirano dentro... Ma non ci caschiamo. Noi vogliamo solo che l'adunata nazionale sia una bella festa per tutti, il resto lo fa la politica.

Fa discutere la tribuna in piazza Tribunale, accanto al fregio di Mussolini.
Ma no, in tutte le adunate si prevedono tribune a metà percorso. Qui ce ne saranno due, una in piazza Tribunale per le autorità e una sull'altro lato di corso Italia, o forse in piazza Cristo Re oppure in piazza Adriano, per gli ospiti. Anche la scelta di piazza Tribunale è tecnica, permette a chi deve raggiungere le tribune di arrivare da via Duca d'Aosta, senza passare per il percorso. Guardate che gli alpini non verranno a Bolzano per vedere il Monumento alla Vittoria o gli altri monumenti fascisti. In quasi tutte le città italiane ci sono monumenti di quel genere. Abbiamo fatto adunate a Bergamo, a Latina... Questo problema non è mai emerso. Non emergerà nemmeno a Bolzano. Gli alpini vogliono solo fare festa e - molti di loro - rivedere la provincia dove hanno fatto la naia. Tutto qui.

Come si sta comportando la politica?
Direi bene. C'è stata qualche battuta infelice, ma temevo peggio. Qualche scaramuccia era in preventivo, ma noi non le cerchiamo, stiamo tranquilli e pensiamo a organizzare la più bella adunata nazionale mai vista.

In quanti state lavorando all'organizzazione?
In questo momento circa 25 persone, nei giorni dell'evento ci servirà l'aiuto di un migliaio di volontari ma contiamo di farcela. Ci daranno una mano anche altre associazioni, e il sindaco Spagnolli è sempre disponibile a darci una mano in qualche modo. Il lavoro maggiore riguarda il reperimento delle aree per fare dormire gli alpini. Abbiamo già 6000 posti branda in città, ma stiamo cercando altre aree. Un lavoraccio.

Che budget avete? E come trovate i soldi?
Speriamo di stare dentro il milione e mezzo. I fondi
arrivano dal Comune, dalla Provincia (speriamo!), qualcosa anche da noi: i gruppi organizzano feste per raccogliere fondi, e al mercatino di Natale per la prima volta avremo uno stand dove vendere in anteprima i gadget dell'adunata.

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