Gli elettori: «Confini aperti e possibilità per i giovani»
Il voto nei quartieri. Poche esitazioni nelle cabine. A Oltrisarco i migranti fanno da spartiacque A Gries e a Don Bosco si chiedono lavoro equo per tutti e «rispetto per i principi cardine dell’UE»
Bolzano. Pochi commenti, ieri, ai seggi bolzanini. Ma chiara la visione dell’Europa del futuro. Accogliente con migranti e giovani, reclamano dai seggi di via Manci e di via Parma. Da via Claudia Augusta, di contro, due elettori chiedono che all’Italia sia dato un peso maggiore e che gli altri Stati facciano “la loro parte” in tema migrazioni.
Per Alberto Bullara, al liceo Carducci, la speranza è che «i politici che saranno eletti siano fedeli ai principi che hanno ispirato i padri fondatori dell’Europa: Schuman, Adenauer, Einaudi. Per i prossimi vent’anni vorrei un’Europa senza confini ingiustificabili, libera dalla schiavitù del lavoro e dalle ingiustizie sociali». Nessuna concessione all’astensionismo: «I cittadini che non votano sono inadempienti nei confronti di tutta la nazione». L’importanza del voto è dettata anche «dal momento storico, in Italia e in Europa», dice Antonio Adami. «Significa fare un passo verso ciò che ognuno ritiene la cosa migliore».
Solitamente è percepito come più lontano rispetto a palazzo Widmann o a Montecitorio, il parlamento europeo. Ed è meno studiato a scuola. Al seggio delle scuole elementari Martin Luther King, a Don Bosco, il 18enne Matteo Liso spiega come i nuovi elettori cerchino di districarsi nella giungla delle dichiarazioni lampo e dei botta e risposta al veleno. «Delle provinciali e delle politiche abbiamo discusso in classe, ma stavolta no, anche per via della mole di verifiche. Tra compagni però ne abbiamo parlato, e tutti i miei coetanei oggi voteranno. Mi è sembrato che la tendenza tra i diciottenni sia di scegliere un partito di sinistra». Giovane, cosmopolita, tesa verso la cultura, aperta: è l’Europa di Giancarlo Tumiatti, anche lui al seggio di via Parma. «Prima del voto mi sono informando leggendo il quotidiano Alto Adige. La televisione? L’ho guardata poco, mostra la troppa violenza di certi partiti che anche in sede di dibattito soverchiano chi ha una voce più debole. Ed è un litigare continuo, poco utile a chi voglia conoscere i programmi».La conseguenza può essere che la campagna elettorale la si segua poco. Così per Claudia Cognolato: «Voterò chi ho sempre votato, anche se non ho molta fiducia – dichiara dal seggio delle elementari Tambosi, a Oltrisarco –. Vorrei che ci fossero più possibilità per i giovani». Figlia di italiani emigrati in Brasile, Fatima Helena Tonetta vive in Italia da 24 anni. «Un tempo i migranti avevano voglia di lavorare e non si aspettavano nulla dallo Stato. Ogni paese dovrebbe farsene carico». Dello stesso parere Paolo Fedrizzi: «Col voto spero di far sentire il peso dell’Italia nell’Unione: oggi siamo visti come il fanalino di coda, servono rappresentanti autorevoli che facciano sentire il pensiero degli italiani». Qual è il pensiero degli italiani? «Rispetto a temi come agricoltura, economia e migranti siamo poco considerati. Serve che anche gli altri Stati facciano la loro parte». S.M.