Gli impiantisti: «Prima la salute Pronti a partire in sicurezza» 

La stagione bianca. Le contromisure anti Covid del Dolomiti Superski Una App per monitorare la percentuale di riempimento degli impianti Un calendario per le vacanze intelligenti pista per pista. Skipass online E uno scaldacollo con tasca dove inserire una mascherina chirurgica


Davide Pasquali


Bolzano. Che si scii già, come nell’Ortler Skiarena tipo sui ghiacciai della val Senales, o che manchino poche settimane alla prevista apertura della stagione invernale, come nel Dolomiti Superski, gli impiantisti al momento possiedono tre sole granitiche certezze: 1) anche grazie all’esperienza accumulata nei test estivi, hanno lavorato per mesi onde garantire agli sciatori la massima sicurezza possibile; 2) quest’anno niente stranieri, si punta al mercato nazionale e locale; 3) al contempo, si è in balia degli eventi: si attendono i protocolli nazionali previsti a breve dal confronto fra Stato e Regioni, si spera con ottimismo, ma si è anche consci che, se la situazione dovesse precipitare, dovrà essere tutelata innanzitutto la salute della popolazione, magari riaprendo appena le condizioni dovessero poi ri-normalizzarsi.

Conferma Marco Pappalardo, direttore marketing del più grande e famoso consorzio sciistico del mondo, il Dolomiti Superski. «Noi al momento stiamo aspettando gli eventi, ma siamo tutt’altro che impreparati».

Al Consorzio impiantisti ci si prepara da mesi alla ripartenza invernale, dopo lo stop forzato imposto lo scorso marzo. «Di fatto abbiamo preventivato una serie di iniziative, al centro anche della nostra campagna di comunicazione alla clientela. Tutta una serie di cose per rassicurare gli sciatori, i turisti, i clienti. Per tranquillizzarli. Sulle piste si scia all’aria aperta, non ci sono i problemi legati ai pendolari e ai mezzi di trasporto sovraffollati». Non si vuole ovviamente rassicurare soltanto a parole. Gli impianti di risalita sono piccoli e trasportano poche persone, chiarisce Pappalardo. «Poi - e lo si è rilevato da più parti nel corso dell’estate e ci sono le evidenze scientifiche dei dati raccolti sia in Italia che all’estero - il rischio di contagio è legato al tempo che si trascorre gli uni accanto agli altri, ma il trasporto sui nostri impianti è di durata inferiore ai 15 minuti». Comunque sia, il Dolomiti Superski ha messo in cantiere una lunga serie di contromisure anti Covid. «Intanto abbiamo sviluppato una nuova funzione della nostra App, che in tempo reale aggiorna sul grado di occupazione dei singoli impianti. Noi conosciamo i dati, ora li metteremo a disposizione anche degli sciatori, pure sul nostro sito web istituzionale». Della serie: se vedo che la tal pista è affollata, ne scelgo un’altra con meno gente. «Posso conoscere la percentuale di riempimento, un po’ come accade quando su Google Maps sappiamo se l’autostrada è scorrevole o meno; il sistema è identico».

Oltre alle info in tempo reale, ci sono anche quelle per così dire previsionali. «Abbiamo approntato un calendario vacanze, un po’ sulla falsa riga di quanto fanno le autostrade con le partenze intelligenti». Sulla scorta delle serie storiche di dati raccolti negli ultimi tre anni, giorno per giorno, dal primo dicembre 2020 al 10 aprile 2021, si daranno informazioni sul probabile afflusso quotidiano: basso, medio, alto. Questo non soltanto a livello generale, perché le mappe con legenda daranno indicazioni non solo sul tal comprensorio, ma fino al dettaglio di ogni singolo impianto. «Vogliamo fornire alle persone indicazioni per organizzare al meglio le loro vacanze. Una sorta di riferimento previsionale, anche se non puntuale come quello della App».

Questo per quanto attiene gli impianti. Ma precauzioni si sono prese anche sul piano dell’abbattimento delle code fuori dalle piste. «Abbiamo costruito un nuovo negozio online, dove si possono acquistare tutti i tipi di skipass da remoto, eliminando così potenziali problemi di code ai punti vendita fisici. Gli skipass potranno essere ritirati dai distributori di ticket, noi li chiamiamo box skipass. Ma chi, e sono tantissimi, aveva lo skipass già gli anni scorsi, online non farà altro che ricaricare quello che già possiede».

Su tutto ciò il Dolomiti Superski punta tantissimo in termini di comunicazione alla clientela.

Ma si è messo in cantiere dell’altro. «Nella fase di accesso agli impianti garantiamo il distanziamento grazie a corsie in stile aeroporto: i clienti dovranno essere molto disciplinati, ma la distanza di un metro è garantita. Ci sono poi naturalmente i sistemi di disinfezione, approfondita e costante». E poi si è pensato anche a dell’altro. «Ci siamo inventati una sorta di scaldacollo prodotto in materiale riciclato, ma più importante è questo: dentro c’è una tasca dove inserire una mascherina chirurgica. Non sapendo esattamente quali saranno le disposizioni nazionali, specie per gli impianti chiusi come cabinovie e funivie, vogliamo che i nostri clienti siano in regola, protetti a dovere. Il nostro motto è: “We care about you”». Ci prendiamo cura di te. Il tutto è stato messo in piedi grazie ad un sondaggio effettuato quest’estate, che ha coinvolto 60 mila utenti. «Le persone hanno dichiarato di avere una grandissima voglia di sciare, però allo stesso tempo hanno detto di volerlo fare in assoluta sicurezza, con la massima garanzia possibile».

Dunque: quel che si poteva fare è stato fatto. E ora? «Stiamo aspettando gli eventi. Al momento non possiamo vendere; i nostri punti vendita sono chiusi». Il programma prevedeva prime aperture a fine novembre, quasi tutti aperti dal 5 dicembre. «Attualmente, per quanto ci riguarda, queste date sono ancora valide. Stiamo aspettando il famoso protocollo della Conferenza Stato-Regioni che indicherà come dovranno funzionare gli impianti e al quale dovremo avere il tempo di adeguarci».

Insomma, ci si è dati tantissimo da fare. Ma il clima, fra gli addetti ai lavori, com’è? «Siamo stati pragmatici, dei circa 100 milioni di investimenti previsti quest’anno, una novantina sono stati spesi. C’è una gran voglia di darsi da fare anche per il futuro, guardiamo avanti anche in questo momento di particolare difficoltà per l’intero comparto turistico. Noi siamo al vertice della filiera. Se noi non offriamo il nostro servizio, non lo potranno fare neanche gli esercizi ricettivi e gastronomici. Chi viene qui in inverno, per la maggior parte lo fa per praticare questa attività. Di certo mancherà il pubblico internazionale, ma ai turisti nazionali vogliamo offrire il servizio».

Il programma non ha subìto modifiche, l’innevamento programmato, pianificato, partirà non appena il meteo lo consentirà, non appena le temperature estremamente miti di questi giorni caleranno a sufficienza.













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