Gli Schützen “riesumano” gli ex cimiteri di guerra

In ottanta località si celebrerà il centenario del conflitto contro l’Italia Il comandante Thaler: non abbiamo i soldi degli Alpini, ma non dimentichiamo


di Davide Pasquali


BOLZANO. Non verrà celebrato il centenario dello scoppio della prima guerra mondiale. Cioè non si avvieranno le celebrazioni ufficiali quest’anno, in occasione della discesa in campo delle truppe militari austro-ungariche, ossia nel 1914. Ci si muoverà l’anno prossimo: 1915-2015. Il centenario della guerra contro il regno d’Italia. A muoversi saranno gli Schützen altoatesini, assieme ai colleghi nordtirolesi e trentini. Lo hanno annunciato nei giorni scorsi all’assessore provinciale alla cultura tedesca, Philipp Achammer, i vertici provinciali dei cappelli piumati.

Il comandante provinciale altoatesino Elmar Thaler spiega in dettaglio. «Anche molti dei nostri non lo sanno esattamente; pensano che gli Schützen siano entrati in guerra nel 1914, per combattere in Galizia, in Russia. Però non è così». A combattere contro l’impero degli zar, erano i Kaiserschützen e i Kaiserjäger. Cioè le truppe regolari, i militari professionisti, per usare una terminologia attuale. «Gli Schützen, i volontari, furono impegnati a partire dal 1915, sul fronte tirolese». Non per fare la guerra, chiarisce Thaler, «ma per difendere la loro terra». Dall’Italia.

Molti di loro perirono combattendo sulle cime dell’Ortles-Cevedale e delle Dolomiti. E inizialmente vennero sepolti nei cosiddetti cimiteri di guerra, in fondovalle o a mezza costa, allora su terra consacrata. Al termine del conflitto, i resti vennero riesumati e i cimiteri di guerra sconsacrati. Oggi, in pratica non rimane più nulla. Ora ci penseranno gli Schützen, a ricordare.

A maggio 2015 si terrà una manifestazione provinciale a Bolzano: tante croci. Ad agosto, poi, in 60-80 località in quota si celebreranno una serie di mini commemorazioni. «Metteremo in ogni cimitero una croce. Dove oggi non si vede più niente. Così si potrà ricordare». La novità è che «collaboreremo con le compagnie di tutto il Tirolo storico».

Si commemoreranno i volontari per la difesa della Heimat, schierati al fianco dell’Austria-Ungheria. Comandante Thaler, ma gli altri li ricorderete? «Noi ricorderemo i nostri, se poi qualcun altro vorrà ricordare i suoi benvenga. Noi però, anche per via della spending review, non ci potremo certo permettere una manifestazione in grande stile come quella degli alpini. Non abbiamo grandissime possibilità. Ce le possiamo sognare, quelle sovvenzioni che hanno ricevuto loro. Hanno avuto contributi a non finire e quelli, ormai, sono già stati tutti spesi...»

L’assessore provinciale Philipp Achammer ha però rassicurato gli Schützen: cercherà di fare il possibile per limitare al massimo i tagli riguardanti le attività di volontariato e ha aggiunto che è sua intenzione intrattenere rapporti costanti e costruttivi con tutte le associazioni che operano nel campo della cultura a livello provinciale.

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