LA NOVITà

Gli ultimi giorni al potere di Durnwalder, esce il film

Esce «Il Congedo» il documentario che racconta un uomo solo sia al comando che nella vita


di Alessandro Bandinelli


BOLZANO. Uscirà il 23 a Merano e il 24 al Filmclub di Bolzano (per ora solo in tedesco e senza sottotitoli) il film-ritratto di Karl Prossliner sull’ex governatore che per 25 ani è stato l’emblema del potere in Alto Adige.

Il trailer del docufilm si apre con la scena delle persone in fila fuori da Palazzo Widmann alle 6,00 di mattina per avere udienza privata con il presidente, un’usanza che ha portato Durnwalder a conoscere personalmente decine di migliaia di persone durante il suo lungo mandato. Una tradizione che si è bruscamente interrotta quando il suo successore per il cambio di rotta, dichiarò: «Alle sei di mattina farò colazione con la mia famiglia» «Siamo stati tutti un po’ Durnwalder - dice il regista che spiega -durante quegli anni tutti hanno preso una sovvenzione per qualcosa, eravamo tutti coinvolti. E questo ha condizionato la nostra libertà».

[[(Video) "Era Durnwalder": il trailer del film sull'ex presidente della Provincia]]

Sarà anche per questo cambio di era, l’«Era Durnwalder» da cui il titolo del film, che il documentario è stato autoprodotto senza ricevere alcun contributo pubblico; un film «No budget» realizzato grazie alla collaborazione di giovani autori locali con importanti esperienze alle spalle, come Daniel Mazza alla fotografia, Cornelia Schoepf al montaggio, Martin Fliri al suono e con le musiche di Markus Prieth che hanno creduto nella scommessa di raccontare l’uomo e non il personaggio pubblico. Una scommessa vinta secondo il regista che racconta come l’ex governatore non abbia mai interferito nel progetto, lasciando loro massima libertà e dando loro anche accesso a momenti di vita quotidiana: «Lavorava fino alle dieci di sera, quando ho gli ho chiesto cosa facesse dopo il lavoro mi ha risposto che andava a casa e vedeva le registrazioni dei telegiornali che chiaramente parlavano di lui, alla fine un uomo solo». Il film racconta gli ultimi giorni del governatore al timone, sullo sfondo dell’avvicendamento con Kompatscher, fino al giorno in cui consegna le chiavi al suo successore e fa ritorno a casa come un pensionato qualsiasi. Attraverso lunghe inquadrature si entra nella vita di un uomo che non ha fatto distinzione tra vita pubblica e privata, che lavorava tutto il giorno per rappresentare l’Alto Adige, e che anzi con esso ha identificato se stesso.

Protagonisti con lui le persone intorno: l’autista, gli aiutanti di caccia che in una bellissima scena di caccia, abbattono il cervo che l’ex governatore non riesce più a colpire. Un taglio ironico e poetico quello del docufilm che lascia fuori considerazioni politiche e controversie giudiziarie per concentrarsi sull’osservazione dei simboli, i gesti e l’ambiente che si condensa attorno al potere e che ha fatto del denaro lo strumento principale del suo consenso.

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