Gostner passa al franchising, sotto i Portici arriva Terranova

Via Streiter studia nuove strategie per il rilancio e protesta per un negozio chiuso da mesi. E Buratti apre un nuovo residence


di Valeria Frangipane


BOLZANO. I Portici sono sempre più lo specchio di una città che cambia. Anche Gostner lascia. Toglie il proprio nome dai grandi spazi distribuiti su tre piani a pochi metri da “Maximilian” ma, sostanzialmente, non se ne va. La sua presenza diventa flessibile. Come ogni cosa che voglia sopravvivere a questi tempi. La famiglia, uno dei "segni" di maggior tradizione commerciale del centro storico, gestirà il marchio in franchising "Terranova" che sostituirà quello suo, classico.

Gostner dunque ridisegna il proprio impegno imprenditoriale, si trasforma per rilanciare. Una novità non di poco rilievo, dopo anni in cui i marchi bolzanini legati alle vecchie presenze commerciali hanno semplicemente venduto alle grandi catene ed alle multinazionali, una novità che contribuisce comunque a quella profonda mutazione che ha fatto perdere ai Portici la sua matrice fortemente identitaria. La notizia gira da qualche settimana ma la certezza arriva con la conferma della famiglia Gostner.

«Sì è vero in questi giorni svuotiamo tutta la merce del negozio con una svendita che parte dal 50% ed arriva al 70% del prezzo iniziale, poi inizieremo a lavorare all’interno per partire in poche settimane con il nuovo franchising». Resta da capire quali siano stati i motivi di una simile scelta. «C’è poco da dire ... la troviamo un’ottima soluzione commerciale».

Il franchinsing che sbarca sotto i Portici, “Terranova” è un marchio di abbigliamento low cost, distribuito in tutto il territorio internazionale, a marchio Teddy spa Rimini, presente in Italia da diversi anni. Veste sia l’uomo che la donna ed i bambini con il marchio “Terranova kids”. Vende merce per lo più giovanile, anche intimo, bigiotteria e pelletteria in ecopelle. I blogger più scatenati scrivono in Rete che si trova di tutto a pochissimo prezzo.

La sintesi perfetta è che il commercio continua a cercare nuovi sbocchi per rilanciare e sopravvivere. Succede sotto i Portici e anche in via Streiter mai stanca di trasformarsi. Richard Franchi - titolare di Schönhuber - che ha fatto da apripista alla via ed ha trasferito per primo il negozio, spostandolo dai Portici, è più che soddisfatto del risultato ma spiega che servono aggiustamenti.

«Abbiamo formato un gruppo di lavoro... ci confrontiamo regolarmente per aggiustare il tiro». Gli ultimi quali sono? «Protestiamo con i proprietari del negozio che sta a metà della via, chiuso da mesi, perché pretendono di incassare un affitto di 6.000 euro al mese. Di questi tempi troppi... visto che necessita di lavori. Sappiamo che molte persone si sono interessate a quegli spazi ma sarebbero arrivate massimo a 3.000, 4.000 euro non certo di più. E siccome le serrande abbassate procurano un danno a tutti noi, chiediamo di trovare una soluzione».

A metà di via Streiter incombono anche i lavori in corso ad una palazzina di Roland Buratti. «Sì è vero i lavori ci sono ma a primavera 2015 avremo in centro città un nuovo residence». Buratti sta ristrutturando l’interno per realizzare sei miniappartamenti con tre posti letto ciascuno da affittare a settimana o comunque per periodi brevi. «Bene così, la strada ha bisogno di nuove spunte vitali».

Tra le novità che la via porterà con sè anche l’apertura della gioielleria “Kompatscher” che lascia i Portici ed arriva a fianco di Schönhuber. Intanto Franchi ha fatto visita a Ladinser per sapere se a primavera potrà abbellire la strada con 50 alberi di limone. Che le ha detto il vicesindaco? «Che sì, lo possiamo fare». Chi li paga? «Ovviamente noi».













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