Gostner rassicura la Svp: «Sarà un piccolo aeroporto» 

Ieri vertice a sorpresa. Il capo della cordata vincitrice ha incontrato l’Obmann e una delegazione del partito di cui facevano parte anche i contrari della Bassa Atesina. «Non vogliamo realizzare un hub, ma un scalo regionale»


PAOLO CAMPOSTRINI


Bolzano. Alla fine si sono visti. E si sono lasciati senza far volare gli stracci. Da una parte Josef Gostner, col suo piano di sviluppo per l'aeroporto, dall'altra la Svp. Con una super-delegazione:Philipp Achammer, l'Obmann, Daniel Alfreider l'assessore, e poi i “nemici” della pista della Bassa, dal vicesindaco di Laives Giovanni Seppi al capo dell'Unterland, Oswald Schiefer. «Buon incontro» ha commentato il segretario. Chiave di volta per lasciarsi, se non in amicizia, almeno con una stretta di mano gli aggettivi usati dall'imprenditore a capo della Abd holding che ha rilevato l'infrastruttura dalla Provincia. Due, in particolare: “piccolo e sicuro”. Poi anche “strategico”. Gostner ha detto, a chiare lettere, che non vuole trasformare San Giacomo in un “grande scalo internazionale”. E su questa onda trattativista, anche Achammer si è sentito in dovere di rassicurare i suoi, in particolare il partito dei riottosi, annidato tra Laives e Caldaro, chiedendo a tutti di sgombrare il campo dai pregiudizi: «Basta speculazioni. Guardiamo ai fatti». E i fatti sono che la Provincia è stata costretta dall'esito referendario a disfarsi della struttura, dopo averla a lungo posseduta e finanziata, e che la gara è stata regolare, con regolare offerta. Su tutto il dibattito, poi, la nuova ( ed esclusiva) cornice normativa entro la quale far procedere la questione: le regole Enac. «Sono molto stringenti» hanno detto insieme Gostner e Achammer. Intendendo dire che nessuno ha intenzione di proporre prove di forza o di far avanzare piani di sviluppo sovradimensionati.

Un piccolo aeroporto

«Bolzano è stato definito un piccolo aeroporto e tale resterà» ha declamato Josef Gostner. Stretti dall'equazione imprenditoriale “aeroporto dimensionato al suo ruolo - niente grande scalo internazionale” sembrano essersi ridimensionate anche le spinte territoriali delle frazioni della Bassa nel partito. In effetti, se lo si osserva sul piano politico, la stessa effettuazione dell'incontro di ieri tra Gostner e la delegazione della Stella alpina , è “in sé” un'apertura dopo settimane di chiusure e di polemiche. Perché l'imprenditore aveva più volte affermato, anche per bocca dei suoi consulenti finanziari, che non vi era ragione di “vedersi ora”. Ma soltanto a firma avvenuta. Cioè al perfezionamento dell'acquisto-vendita dell'aeroporto. «Ho deciso invece di accettare l'invito perché era giusto chiarirsi e sgomberare il campo da equivoci» ha detto ieri Gostner. Cosa le hanno detto, i delegati più critici, pensiamo a Seppi o a Schiefer? «Lo tengo per me. Non vorrei dare giudizi sulle persone e le loro posizioni in questo momento. Meglio parlare dell'aeroporto e delle sue potenzialità». E quali sono? «Non di diventare un hub. Non scherziamo. Bolzano ha una sua dimensione. Che è quella di un piccolo aeroporto regionale. E quello resterà». E dunque il vostro piano industriale? «Non abbiamo parlato di particolari. Per quelli ci sarà tempo dopo la firma. Ma, certo, un modo di sviluppare un piccolo aeroporto è quello di renderlo più sicuro. Con più tecnologia e possibili sinergie. Sicuro e appetibile».

I prossimi passi

Stabilita già la data in cui sarà perfezionata la vendita: il 16 di questo mese. In conclusione, la Svp stessa sembra decisa a sposare la strada del realismo. Chiedendo di non lasciarsi andare ad isterismi, a guardare al progetto in se e non alle posizioni ideologiche. E dicendosi soddisfatta da quanto emerso sul futuro dello scalo, che dovrà essere, appunto, piccolo e sicuro. Una volta chiuso il discorso sui possibili sovradimensionamenti , Achammer non ha mancato di definire la pista “strategica per il territorio”. In questo modo, dialogando con i privati ma anche promettendo comunque “chiarezza” in tutte le fasi della procedura, la Svp conta di frenare le ansie belliciste delle sue frazioni nell'Unterland ma nello stesso tempo di porre una barriera, contando in particolare sulle dimensioni ribadite delle scalo, rispetto alle azioni del Team K che sta provando a inserirsi nelle fenditure tra la Svp della Bassa e il Parteileitung che ha fortemente voluto questo “incontro costruttivo” . Assemblando una delegazione equilibrata rispetto ai pro e ai contro. Ora la firma. Dopo si apre una nuova partita.













Altre notizie

Attualità