Grando, ferie forzate fino al 3 settembre

L'ha deciso l'Ipes in attesa di stabilire la nuova collocazione dopo la scarcerazione



BOLZANO. Ferie forzate fino al 3 settembre. Così ha deciso l'Ipes per Stefano Grando, ex direttore del centro servizi all'inquilinato, e per il suo braccio destro Peter Kritzinger. Il primo dovrebbe uscire dal carcere giovedì, il secondo domenica 22. I vertici dell'Ipes hanno deciso di prendersi due settimane di tempo per decidere dove ricollocare i due funzionari intorno ai quali ruota l'inchiesta sulla corruzione all'interno dell'Istituto. Da mesi di intercettazioni e dall'esame della documentazione, sequestrata negli uffici dell'Ipes dai carabinieri, sarebbe emerso un sistema basato su un giro di favori, cene, regali, mazzette: sarebbe stato il prezzo che artigiani e piccoli imprenditori dovevano pagare per ottenere i lavori. Registi del sistema di corruzione, sempre secondo la Procura, Grando e Kritzinger. Nei guai sono finiti anche altri cinque impiegati dell'Istituto.
I TRASFERIMENTI. I cinque indagati, che lavoravano in via Milano, sono stati trasferiti in via Orazio. Perché se è vero che vale la presunzione d'innocenza fino a quando non c'è una sentenza di condanna passata in giudicato, è anche vero che non era opportuno continuare a lasciarli nello stesso ufficio di via Milano. Di qua la decisione di trasferirli nella sede principale di via Orazio, dove sono più facilmente controllabili, e dove ovviamente non hanno più rapporti né col pubblico né, tantomeno, con artigiani e imprenditori. L'obiettivo però è di trasferirli in Provincia. Sui tempi nessuno si sbilancia, perché bisogna trovare qualcuno disposto a fare lo scambio. Per Grando e Kritzinger si porrà lo stesso problema dal 3 settembre.
LA VISITA DI PÜRGSTALLER. Anche della ricollocazione di Grando all'interno dell'Ipes si sarebbe parlato nell'incontro, in carcere, tra l'ex dirigente e il presidente dell'Istituto Albert Pürgstaller che non aveva fatto cenno con nessuno della volontà di andare in via Dante. Tranne ovviamente con il sostituto procuratore Axel Bisignano e con il capo della Procura Guido Rispoli che hanno autorizzato la visita. Una visita che ha sollevato le critiche del legale di Grando, Marco Ferretti. Ma che cosa si sono detti? «Esattamente - dice l'avvocato Ferretti - non lo so. Se non che, come mi ha riferito il mio cliente, Pürgstaller gli avrebbe detto di aver sentito il bisogno di andare a fargli visita». Ma dopo l'incontro Grando è ancora intenzionato a convocare la conferenza stampa, come più volte annunciato? «Ritengo di sì, ma non prima di fine mese».
NUOVI INDAGATI. Intanto l'indagine si sta allargando ad altri dipendenti dell'Ipes. I loro nomi stanno per essere iscritti sul libro degli indagati. Segno che il giro di corruzione era più ampio di quel che si potesse pensare in un primo tempo. Tutto questo complica ulteriormente le cose: i vertici dell'Istituto dovranno nuovamente metter mano all'organizzazione interna. Intanto, per il 24 agosto, la commissione d'inchiesta provinciale sul caso Ipes ha convocato il presidente Pürgstaller e il suo vice, Renzo Caramaschi. «Il nostro compito - dice il presidente della commissione Elmar Pichler Rolle - è chiarire se ci sono stati errori o negligenza nella gestione amministrativa».

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