Grieserhof, la prima pietra Prenotazioni a quota 100

La nuova casa di riposo. Dopo la demolizione via ai lavori per i due nuovi edifici Intanto Penta dà il via libera alla nuova villa Waldner a Ponte Adige: 150 posti


di Davide Pasquali


BOLZANO. Nella mattinata di ieri la Fondazione Santa Elisabetta - emanazione della Curia e della Caritas diocesana nata per ridare vita, dal punto di vista socio assistenziale ed economico, alle strutture ecclesiali svuotate dalla carenza di vocazioni - ha organizzato la cerimonia per la posa della prima pietra del nuovo Grieserhof, la casa di riposo con sessanta posti letto e trenta alloggi protetti per la terza età. Terminata la demolizione, ora si è iniziato a ricostruire. L’inaugurazione è prevista per la fine del 2017 ma già si sono registrate cento prenotazioni da parte degli anziani del rione. Alla posa della prima pietra, ieri, era presente il commissario straordinario del Comune, Michele Penta, il quale proprio martedì ha dato anche il via libera definitivo - salvo il placet della Provincia - alla variante al Puc riguardo alla nuova villa Waldner di ponte Adige: 80 posti letto per anziani più i 69 posti letto convenzionati per la riabilitazione attualmente ospitati nella storica struttura di via Col di Lana, ormai troppo piccola e inadeguata agli standard richiesti da Asl e Ue. Un iter avviato da anni, conclusosi solo ora, come tiene a precisare il dottor Rupert Waldner, «grazie soprattutto alla professionalità dei commissari straordinari». Il progetto della nuova struttura è a buon punto e nel giro di poco dovrebbe esser presentato al vaglio della commissione edilizia comunale. Poi, due anni e mezzo di lavori. Al termine dei quali si spera di poter demoricostruire e ridestinare la struttura di via Col di Lana. Nel 2013 si è presentata richiesta, ora l’iter pare si stia sbloccando. Verrebbe destinata, secondo i desiderata dell’Asl, a posti convenzionati per una nuova tipologia a cavallo tra il sociale e il sanitario, attualmente allo studio da parte dell’assessorato provinciale alla sanità.

Ma torniamo al Grieserhof: demolite le ali est e ovest, è rimasto in piedi solo l’edificio centrale, la storica villa Aufschnaiter. Ora si inizierà a costruire i due nuovi edifici distaccati. L’entrata principale, su via Vittorio Veneto, diventerà esclusivamente pedonale (l’accesso principale avverrà invece da nord, in vicolo Bersaglio) e il nuovo parco interno sarà accessibile ai residenti del rione, perché, come spiegano i responsabili della fondazione Santa Elisabetta, lo scopo è aprire la struttura al quartiere. E non si tratta soltanto di parole, dato che nel nuovo complesso verrà realizzata anche una struttura destinata ai bambini. Sono già a buon punto le trattative con l’Eltern Kind Zentrum (Elki), il centro genitori e bimbi, per l’apertura di un punto d’incontro per famiglie. La fondazione avvierà nei prossimi mesi anche la ricerca di quattro medici di base, ai quali verrà affidata la gestione di un ambulatorio, al quale si affiderà sia la struttura sia il quartiere dove, oggi, in pratica mancano medici di famiglia, per lo meno in un raggio ragionevole. La fondazione, invece, non avrà alcuna difficoltà a riempire la casa di riposo per sessanta posti (45 convenzionati con l’Assb) e i trenta alloggi protetti per singoli e coppie (15 convenzionati con l’Assb), per il semplice fatto che già ora, ad almeno ventidue mesi dall’inaugurazione, si sono già prenotate cento persone. L’interesse riguarda in particolare gli alloggi protetti per autosufficienti o parzialmente autosufficienti. Dove insomma, seppure serviti, si potrà ancora godere di una certa privacy.

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