«Hanno scaricato gli italiani dell’Alto Adige» 

Il centrodestra contesta l’accordo Pd-Svp per candidare i due big nazionali: legge elettorale ad hoc



BOLZANO. «Il Pd scarica gli italiani dell'Alto Adige e impone come suoi deputati un bellunese e un emiliano"; e ancora : "Delrio-Bressa a Bolzano sono la prova che è una legge elettorale ad personam». Destra all'attacco, dopo la conclusione del summit sulle candidature a Roma tra Matteo Renzi e i delegati dem. In sostanza: l'assenza di un nome uscito dal territorio, per le opposizioni, sarebbe la prova che la nostra provincia è nelle mani della Svp che, sola, può garantirsi una voce a Roma. La prima frase è di Alessandro Urzì che chiarisce come "il Pd è senza alcun pudore, visto che la scelta di far eleggere Bressa e Delrio con i voti della Svp, trasformerà l'Alto Adige in una colonia di Renzi che ha deciso di disinteressarsi degli italiani che qui vivono. Imponendo suoi candidati concordati con la sola Svp". Il leader di Alto Adige nel cuore e di Fratelli d'Italia definisce poi Delrio come "noto per aver sottoscritto la liberatoria per la cancellazione della toponomastica italiana". La seconda frase è invece di Michaela Biancofiore che individua nella legge elettorale la matrice del problema, visto che "i nomi che ora sappiamo, erano già scritti al ministero dell'interno dal giorno dell'approvazione della legge stessa". La deputata di Fi e coordinatrice regionale, dice che il ricorso presentato da lei e da molti altri contro la norma verrà discusso in queste ore. Ricorso motivato dal fatto che la legge "scimmiotta il Mattarellum ma che di questo dimentica volutamente il contrappeso per le minoranze, ovvero lo strumento dello scorporo e scritta affinché l'Alto Adige sia appannaggio esclusivo del marchettificio in atto tra Svp e Pd". Duro anche il sindaco di Laives Christian Bianchi: «Grazie all’accordo Svp-Pd, sul collegio Bolzano Bassa Atesina, e alla incapacità del Pd di trovare candidati espressione territoriale, Renzi si riserva il diritto di candidare due figure che con la nostra Provincia non c’entrano nulla».(p.c)













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